Giordania: Petra - prima parte

Dopo Jerash, il Wadi Rum ed il Monte Nebo eccoci alla meta delle mete del mio viaggio in Giordania: la stupenda Petra.
Sin da ragazzino, vedendo il film "Indiana jones e l'ultima crociata", ho sognato di visitare questo luogo unico al mondo: e finalmente è arrivato il momento!
Ma prima un accenno alla sua storia.
Petra ha origini antichissime: già nell'ottavo secolo a.C. era abitata dal popolo Edomita. Ma è con l'arrivo, intorno al VI secolo a.C. dei Nabatei (popolo nomade proveniente dalla penisola araba occidentale) che diventò un importante centro.
Abili commercianti, si stabilirono qui e nel tempo si arricchirono sempre di più e di conseguenza abbellirono Petra con maestosi ed imponenti edifici.
Intorno all'anno 106, i romani la conquistarono e le tolsero importanza edificando la città di Bosra eleggendola a nuova capitale della provincia di Arabia.
Togliere Petra dalle rotte commerciali fu un colpo basso, che unito anche ad una serie di violenti terremoti, portò col tempo la città ad un lento ma inesorabile declino.
Nei secoli successivi restò comunque abitata da famiglie beduine, ma è grazie all'esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt, che nel 1812, l'occidente venne a conoscenza della sua esistenza.
Ma ora torniamo al sito.


Per accedervi bisogna passare per Centro visitatori, una costruzione moderna, dove si acquista il biglietto.
Il prezzo è decisamente alto: 50 JD (più o meno l'equivalente di 50 euro) che al momento possono sembrare uno sproposito, ma se si decide di fare due giorni si paga solo 5 JD in più. E vi assicuro che sono necessari perché il sito è vastissimo: ci sono oltre 800 monumenti e chilometri di percorsi!
Superato il mercatino dei souvenir ed un'orda di persone che tentano di noleggiarvi dei poveri asinelli e dromedari, ci si ritrova su di una strada che conduce all'imbocco dello stretto passaggio che conduce al Tesoro del Faraone, la meta di questo post di oggi.


A proposito di animali: sempre vicino all'ingresso è presente un'associazione che cerca di tutelare gli animali presenti all'interno del sito archeologico, alla quale rivolgersi nel caso si assista a maltrattamenti o altro.
Tornando alla strada che conduce al Siq (il canyon che conduce al Tesoro del Faraone), già si incontrano una serie di tombe e monumenti.


 I primi di questi sono le Case del Djinn (Case dello spirito), probabilmente tombe o luoghi di culto che risalgono al primo secolo d.C.


Poco più avanti la Tomba dell'obelisco, dello stesso periodo delle Case del Djinn.


Il nome deriva dagli obelischi presenti sulla facciata erosa dal tempo, ma che comunque lascia intendere la ricchezza di questa tomba.
Nella parte inferiore un edificio più antico: il triclinio di bab as siq, un luogo dove si tenevano ricchi banchetti in memoria dei defunti.
Ed eccoci giunti all'entrata del Siq.


Ma prima una piccola deviazione sulla destra, che ci porta, dopo una breve passeggiata, alla nicchia dell'aquila, un bassorilievo probabilmente di epoca romana.



Strada facendo si incontrano curiose forme floreali… che non si capisce come riescano a sopravvivere con queste condizioni.



La natura non smette mai di stupirmi!
Ma imbocchiamo finalmente il Siq.
A colpirmi le mille sfumature delle rocce, che cambiano tonalità a seconda della luce.


Vogliamo poi parlare del sistema idrico che serviva a portare l'acqua alla città?


Ingegniosissimo! Presente su entrambe i lati è completamente scavato nella roccia e grazie ad un impercettibile pendenza, la faceva scorrere per diversi chilometri.
Ad ogni curva, l'emozione mi assale, prima o poi vedrò apparire magicamente il Tesoro.
Ma il Siq è abbastanza lungo: quasi 2 km, quindi nel frattempo mi godo la bellezza di queste formazioni geologiche, oltre all'ombra ed alla leggera brezza che viene incanalata nel canyon.
Poi all'improvviso: eccolo!


Non ho parole.






Di siti archeologici ne ho visti parecchi, ma nulla di paragonabile a questo.
Il Tesoro del Faraone è giustamente il monumento più noto di Petra ed il fatto che sia il primo edificio dopo lo stretto passaggio del Siq, lo fa sembrare ancora più solenne. E lo sapeva benissimo il re nabateo Areta III (primo secolo a.C.) che lo fece costruire (ma più corretto sarebbe scavare) per ospitare la propria tomba.
Il nome deriva da una leggenda beduina che racconta di un tesoro nascosto da un Faraone nell'urna sulla sommità dell'edificio.


Naturalmente è infondata, ma ciò non ha impedito nel corso del tempo tentativi di recuperare il malloppo: lo testimoniano i segni degli spari lasciati sulla facciata, nel tentativo di distruggerla sperando di venir ricoperti da una cascata di monete d'oro.
Alto 40 metri, è suddiviso su due ordini. Il primo ricorda la facciata di un tempio con colonne e capitelli di chiara ispirazione greca (per questo Areta III veniva chiamato il "Filelleno").



Il secondo ordine, molto più articolato è caratterizzato dalla presenza dell'urna oltre che da alcune statue: la dea Iside al centro, ai lati delle Vittorie alate ed in cima alla facciata due enormi aquile erose dal tempo.




Per oggi mi fermo qui a contemplare questa meraviglia, e mi faccio anche delle foto da bravo turista! :-)


Nel prossimo post su Petra, vi farò vedere quanto altro c'è di bello in questo sito...

8 commenti:

  1. Purtroppo non l'ho mai visitata, ma hai ragione amico mi e le bellissime foto e sono a testimonianza..da restare senza fiato!
    Un bacio serale!

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    1. Ti auguro di riuscire ad andarci un giorno; ti asssicuro che ne vale la pena. Le foto danno un'idea, ma non è mai come essere lì. Un bacio (mattutino) :-)

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  2. Mitica Petra,hai seguito il sentiero di capre che ti porta in un altra costruzione?meravigliosa!
    Eppoi da lassù vedi i monti del Sinai mi sembra.
    Pazzesca la cavalcata al ritorno lungo il Siq,cavallo innervosito a momenti mi ammazzavo.

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    1. Se il sentiero di cui parli è la strada tutta in salita che porta al monastero (simile alTesoro); si che l'ho fatta! Io mi sono fatto a piedi sia l'andata che il ritorno, ma a cavallo dev'essere bellissimo! Ciao

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  3. Un viaggio di sogno! Ma prima o poi, chissà....

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    1. Come tutti i viaggi del resto! Ma vista l'unicità del luogo, questo è stato speciale.
      Spero che prima o poi tu riesca ad andarci.
      Ciao

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  4. Che meraviglia,si sente persino il caldo di quelle antiche pietre!
    Ciao

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    1. Si Lorenza: una meraviglia!
      Per il calore: un poco arriva tramite le foto... ma ti assicuro che ad agosto erano roventi le antiche pietre. Ma visto che adesso da noi è freddo ben venga!! :-)
      Ciao

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