L'ABC del giardiniere incolto - A come: Annaffiatura

Annaffiatura è la seconda parola della rubrica "L'ABC del giardiniere incolto".


Anche stavolta mi sono divertito a fare alcune immagini animate e credo che (almeno per questa rubrica) continuerò a farne: ho creato un mostro!! ;-)
E' un'azione importantissima, che il giardiniere incolto deve svolgere con regolarità soprattutto durante il periodo primaverile ed estivo, che ha lo scopo di mantenere rigogliosi i fiori, i prati e le piante del giardino.
Un'operazione semplice e basilare!
Ma che spesso può portare alla morte della pianta, ed aggiungo pure: di solito quella che ti piace di più!
Non so per quale motivo, ma in genere nel momento in cui porto a casa un fiore che ho bramato da tempo e finalmente l'ho trovato, inesorabilmente mi muore dopo poco.
E la cosa che mi fa di più arrabbiare è che la causa sono io!
Si, io. Per assurdo le troppe cure (ho constatato errore dopo errore), sono il peggior nemico di ogni pianta.
Sarà che non ci si conosce ancora e che si cerca di evitarle ogni stress o mancanza, quindi ci si accanisce 'per il suo bene' con ogni sorta di cura, sopratutto a livello di annaffiature. Ma alla fine ognuna di loro ha esigenze diverse, quindi trovare il giusto equilibrio non è per niente facile…
Ed a volte prima che si riesca a raggiungerlo, è troppo tardi!
E la malcapitata è rinsecchita come uscita da una fornace


oppure afflosciata e ridotta in poltiglia, in altre parole: affogata!


Già, ma allora quando e quanto innaffiare?
Innanzi tutto bisogna almeno sapere di che tipo di pianta si tratta, ad esempio: una succulenta richiederà minori annaffiature rispetto ad un'ortensia.
Specie a parte, il primo consiglio solitamente riguarda il terreno: bisogna valutarne l'umidità!
Un metodo molto rudimentale consiste nell'infilare un dito direttamente nella terra per sentire se subito sotto lo strato superficiale il terriccio è umido o meno.
Altra cosa da valutare è se la nostra piantina è in piena terra o in vaso!
Perché in genere le chance di sopravvivenza aumentano se le radici affondano nel terreno piuttosto che in un vaso…
Fino ad ora sembra tutto piuttosto semplice. Ma non è così!
Bisogna pure stabilire il materiale del vaso-contenitore.
Ogni materiale infatti trattiene o meno l'acqua e l'umidità.
Per esempio un vaso di plastica la mantiene di più e quindi un eccesso d'acqua potrebbe far marcire le radici, mentre la terracotta permette al terriccio di asciugare più velocemente ma allo stesso tempo richiede annaffiature più frequenti.
Anche i fori di drenaggio e uno strato di argilla espansa hanno la loro importanza: i primi aiutano a drenare l'acqua in eccesso, mentre la seconda pur drenando anch'essa, ne mantiene un giusto quantitativo per rilasciarla al momento opportuno.
Anche la tecnologia viene incontro al giardiniere incolto con sistemi di irrigazione sempre più intelligenti che tengono conto persino delle piogge!
Ma io sono per il fai da te, anche perché che gusto c'è ad avere un giardino se poi a prendersene cura al posto mio è un micro-computerino…
Quindi ricapitolando:


Ho quasi il mal di testa!
Per quanti consigli ed informazioni possiate trovare su libri e sul web, alla fine l'unico modo per capire quanta acqua serve ad ogni singola piantina in giardino o sul balcone e quando, non serve altro che esperienza ed un poco di conoscenza tra voi e loro.
Sempre che ne abbiate il tempo! ;-)

10 commenti:

  1. Troppo simpatico questo tuo ABC!Quante piante sono passate a miglior vita grazie alle mie eccessive innaffiature o alle mie dimenticanze...però ho constatato che si posso ancora recuperare quelle lasciate nel deserto arido...invece per quelle affogate non c'è speranza!Grazie per i tuoi consigli!!
    Buona domenica

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    1. Grazie per i tuoi apprezzamenti!
      Penso che di piante e fiori persi, ogni giardiniere, ne abbia un elenco... anche i più bravi.
      Come dici tu forse è più facile recuperare un fiore per la mancanza d'acqua che il contrario.
      Ciao Lorenza

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  2. Almeno a Bruxelles alle annaffiature non ci devo pensare: basta la pioggia!

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    1. Non saprei se considerarla una fortuna o meno...
      Mi sa che preferisco dover pensare ad annaffiare: almeno in primavera ed estate.
      CIao Grazia

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  3. Complimenti per le vignette! Troppo simpatiche... e grazie dei consigli...

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    1. Di nulla Cristina.
      Ma in fatto di annaffiature mi sa che dovrei riceverli anziché darli...
      Ciao

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  4. Una mia zia diceva sempre che meglio poca che troppa e aveva piante bellissime, in effetti credo che faccia più male l'eccesso d'acqua... senza però farle morire di sete naturalmente!

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    1. Sono d'accordo con tua zia: meglio poca che tanta! Certo... Prima che la sete sia irreparabile!
      Ciao

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  5. Ciao Jampy! Ottimo articolo. Io vado a istinto... e di solito funziona...

    Buona domenica
    Cinzia

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    1. A volte pure io... Ma non sempre funziona: non ne avrò a sufficienza!
      Ciao Cinzia

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