Cosa vedere a Lodi

Veduta aerea del centro storico

Prima di tutto un pò di storia. Lodi è una città con antiche origini: Laus (questo era il nome) venne fondata dai Celti Boi intorno all'anno 1000 A.C.  poi venne ribattezzata come Laus Pompeia nell'89 A.C. in onore del Console romano Gneo Pompeo Strabone. Nel 49 A.C. Giulio Cesare le concesse il titolo di municipium romano.
Durante il Medioevo, grazie alla sua posizione geografica e all'intraprendenza dei sui abitanti, insidiò la supremazia commerciale e politica di Milano. La tensione arrivò a tal punto che Milano il 24 Maggio 1111 la distrusse.

Federico Barbarossa- statua equestre dell'artista lodigiano Felice Vanelli

Il 3 Agosto del 1158 la città fu rifondata a pochi chilometri di distanza dal precedente insediamento (oggi conosciuto come Lodi Vecchio) per volere dell'Imperatore Federico Barbarossa. Lodi rimase indipendente fino al 1335 anno in cui cadde sotto il dominio dei Visconti. Nel XV° secolo ospitò un importante trattativa tra i vari stati regionali dell'Italia dell'epoca, che condusse alla ben nota Pace di Lodi (9 aprile 1454).
Tra il XVI° e il XIX° secolo subì l'occupazione di varie forze straniere: Spagna, Austria e Francia.
Altro evento storico importante è la Battaglia del ponte di Lodi (10 Maggio 1796) che diede inizio al periodo di ascesa di Napoleone Bonaparte. Dall'Unità d'Italia ad oggi acquisì e perse diverse volte il titolo di Capoluogo di provincia, l'ultima istituzione della Provincia è del 6 Marzo 1992.
Dopo questa infarinatura, veniamo al lato pratico.
Nonostante sia una piccola città (ha circa 50.000 abitanti), offre ai turisti una serie di edifici, scorci e iniziative che meriterebbero più attenzione.
Da dove cominciare il nostro giro turistico?
Sicuramente da Piazza della Vittoria.



Piazza della Vittoria

Se girando per le vie del centro che conducono alla Piazza vi sembra tutto così famigliare, forse è dovuto al fatto che nel corso degli anni è stata location di vari film (La bella di Lodi - Vallanzasca: gli angeli del male - Benvenuti al nord) e spot pubblicitari (Sky - Aperol e molti atri).
Ma torniamo alla Piazza: ad attirare l'attenzione sicuramente c'è il Duomo.






Alcune vedute esterne, interne, rosone e leone stilofori

Una delle cattedrali più vaste della Lombardia, in stile romanico venne iniziata nel 1160. L'interno è a tre navate, sulle pareti delle cappelle laterali trovano spazio importanti affreschi. Direttamente dal suo interno si può accedere al Museo Diocesano d'Arte Sacra. La cripta ospita le reliquie di San Bassiano patrono della città.
La Piazza di forma quadrata, ha mantenuto intatto il suo aspetto nel corso dei secoli. Tutti gli edifici che vi si affacciano hanno alla loro base dei portici che attualmente ospitano negozi e caffè. I palazzi di epoche, forme e colori diversi, la rendono suggestiva e scenografica, tant'è che il Touring club Italiano l'ha inserita nelle piazze più belle d'Italia.
Centro nevralgico di Lodi, è stata nel Medioevo, sede di esecuzioni capitali, feste e fiere ed in epoca più di recente ha ospitato diverse  personalità tra cui Mussolini, Giovanni Paolo II e Carlo Azeglio Ciampi.


Scorci della case che si affacciano sulla piazza

Se volete darle un'occhiata da questo link potete vederla a 360°.
Se vi piacciono le bancarelle, una breve passeggiata vi condurrà in Piazza Mercato alle spalle del Duomo, dove il martedì, giovedì, sabato e domenica si tiene appunto il mercato cittadino. Per raggiungerlo passerete per la piccola Piazza Broletto delimitata dal Duomo e dal Palazzo del Comune con una fontana di marmo di Carrara che altro non era che il fonte battesimale della cattedrale!
Anche questa virtualmente visitabile qui




La piccola Piazza Broletto

Guardando il duomo, alla sua sinistra c'è una piccola via, via Incoronata, vi consiglio vivamente di imboccarla.

Via Incoronata

Beh? - Direte voi - carina ma nulla di particolare...
Non fatevi ingannare dalle apparenze! Le cose belle amano nascondersi, e Il Tempio Civico dell'Incoronata lo fa molto bene.
Si tratta di un luogo che in periodo medievale era un postribolo (o meglio una casa di appuntamenti).
Sul muro esterno vi era un affresco trecentesco che raffigurava Maria incoronata e Gesù bambino.

l'affresco miracoloso

Il 7 Ottobre del 1487, due uomini armati iniziarono a duellare in strada e l'immagine sacra iniziò a lacrimare.
Tutti gridarono al miracolo e la cittadinanza e le autorità ecclesiastiche vollero erigere una chiesa a memoria del fatto.
Il progetto del Giovanni Battagio, è a pianta ottagonale, grande esempio del Rinascimento lombardo e custodisce al suo interno importanti tele e decorazioni di pittori come il Bergognone, Giovanni e Matteo Della Chiesa, del Legnanino e dei Piazza (dinastia di pittori lodigiani del Cinquecento). Impreziosito da colonne, archi e nicchie, e da una luminosa cupola; ospita sul suo altare l'affresco del miracolo citato prima.





In ordine: l'altare, la cupola, l'organo e dettaglio delle finestre ad arco

Se volete avere maggiori informazioni su questo gioiello artistico potete visitare il sito http://www.incoronata.eu dove è anche possibile fare una visita virtuale.
Dopo avervi fatto conoscere Piazza della Vittoria, Piazza Broletto e Il tempio civico dell'Incoronata, eccoci in un'altro luogo della cittadina: Piazza Ospitale. A caratterizzarla, sicuramente è la chiesa di San Francesco.


La curiosa facciata di San Francesco

Costruita nel XIII° secolo, è indubbiamente l'edificio religioso più originale di Lodi. Infatti la sua peculiarità è quella di avere la facciata di forma quadrata con due bifore a cielo aperto, che saranno poi da modello per altre chiese dell'Italia settentrionale nei due secoli successivi.

Le bifore a cielo aperto

L'interno, con pianta a croce latina, è a tre navate divise tra loro da colonne affrescate in un periodo compreso tra il trecento e il seicento.
Questa chiesa è considerata il "Pantheon" lodigiano, per via della presenza dei sepolcri di alcuni illustri personaggi cittadini: Francesco De Lemene (poeta), Ada Negri (poetessa) e Agostino Bassi (pioniere della moderna batteriologia).



Scorci dell'interno

Alla destra della chiesa, spicca la maestosa facciata neoclassica del vecchio ospedale (da cui prende il nome la piazza).

La facciata dell'ospedale vecchio

All'interno del complesso trova spazio un elegante chiostro quattrocentesco con colonne in pietra e fregi in terracotta.


Il chiostro all'interno dell'ospedale vecchio

Se siete di stomaco delicato, potete concludere qui la vostra visita al complesso, altrimenti da una porta che si affaccia sul chiostro, potete accedere alla "Collezione anatomica Paolo Gorini".

Il monumento in Piazza Ospitale a Paolo Gorini

Chi era Paolo Gorini?
Diciamo un predecessore di Gunther von Hagens: avete presente quel personaggio che ultimamente ha fatto molto parlare di se per la mostra "Body World" in cui espone corpi umani messi in pose particolari? Ecco, non è proprio la stessa cosa, ma quasi ci siamo.
Era un matematico e geologo (1813-1881), che legò il suo nome agli studi della conservazione dei corpi dopo la morte.
Mise a punto delle formule a carattere conservativo, che gli permisero di "pietrificare" i corpi o parte di essi.
Il museo, allestito nel 1981, descrive il tentativo di preservare, a scopi scientifici ed illustrativi, materiali organici altrimenti destinati alla decomposizione. La collezione rappresenta il lascito di un personaggio discusso ed acclamato allo stesso tempo.
Non metto fotografie per non urtare la sensibiltà di nessuno.
Ecco il link per visitare virtualmente la piazza.
Ma torniamo a cose meno lugubri...
Lodi, come altre città, è attraversata da un fiume, in questo caso l'Adda.
Purtroppo, nonostante sia piacevole passeggiare lungo le sue sponde, il fiume non è stato ancora molto valorizzato, ma, comunque, una passeggiata a piedi la consiglio.
Da qui si può vedere il ponte, che fu realizzato nel 1864, per rimpiazzare i precedenti distrutti in diverse battaglie (ricordo la già citata battaglia del ponte di Lodi di Napoleone contro gli austriaci del 10 Maggio 1796) e tra qualche mese, si potrà ammirare la Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri.

Quadro raffigurante la battaglia di Lodi


Alcuni scorci del ponte sull'Adda

A pochi passi dalle sponde dell'Adda, una delle chiese che personalmente preferisco: Santa Maria Maddalena. La si scorge girando tra i vicoli di Borgo Adda, il quartiere a ridosso del fiume. Arrivando da via del Tempio la si vede in tutta la sua maestosità sul fondo della piccola stradina.



Santa Maria Maddalena

 La facciata è in stile neobarocchetto, ma l'edificio è ben più antico: la preesistente chiesa risale infatti al 1162.
L'interno è a singola navata e conserva un crocifisso ligneo ritenuto miracoloso del XV° secolo.

Il crocifisso miracoloso

Un altro monumento, che è un pò il simbolo di Lodi, è il Torrione.

Il torrione

Faceva parte del castello che venne costruito nel XIV° secolo a difesa delle antiche mura ed in particolare di uno degli accessi alla città: Porta Imperiale.

Porta Imperiale ricostruita negli anni '50

Posizionato, non a caso, in direzione della nemica Milano, nel corso dei secoli fu modificato e ampliato varie volte, vennero costruite nuove torri e ispessite le mura.
Ma purtroppo durante il periodo di dominazione austriaca nel XVIII° secolo il castello subì una vera e propria demolizione: venne distrutto un intero lato, vennero riempiti i fossati, tolti i ponti levatoi e quel che rimase fu riadattato per diventare una caserma. Oggi l'intero edificio ospita la Questura.

Questura

Anche il Torrione non aveva l'aspetto attuale: la sua altezza era di circa 17 metri, ma fu praticamente raddoppiata nel 1905 per adibirla a serbatoio dell'acquedotto comunale.
Negli ultimi anni, durante dei lavori di restauro del Torrione, sono state scoperte numerose gallerie che, una volta rese sicure, dovrebbero essere accessibili al pubblico.
Nell'adiacente Piazza Castello tutte le prime domeniche di ogni mese (esclusi Luglio e Agosto) si tiene il mercato dell'antiquariato.

Bancarella del mercato dell'antiquariato

Andiamo al complesso di San Cristoforo (chiesa e monastero), che tra tutti gli edifici di Lodi, insieme al castello, è quello che ha avuto una "vita più travagliata e difficile".
Venne costruito nella seconda metà del XVI secolo dai monaci Olivetani, ma già nel 1798, durante la dominazione Francese, l'ordine venne soppresso e la chiesa fu sconsacrata ed adibita a magazzino.



In ordine: facciata della chiesa e vedute del chiostro

Nei secoli successivi divennero rispettivamente: una caserma militare ed una scuderia.
Il declino continuò fino al 1998, anno in cui la Provincia di Lodi, acquistò gli immobili che, dopo un importante restauro, nel 2004 divennero: per quanto riguarda il monastero (insieme all'adiacente San Domenico) la sede della Provincia di Lodi, mentre la chiesa uno spazio espositivo che continua ad ospitare pergevoli ed interessanti mostre.
Curiosità: una leggenda vuole che nel medioevo esistesse un enorme lago chiamato Gerundo. Al suo interno, viveva un drago: Tarantasio, divoratore di bambini che con il suo alito ammorbava l'aria causando epidemie e pestilenze nella città di Lodi.

Il drago Tarantasio

Il vescovo di allora, Bernardo de Talente, indisse una novena per invocare la liberazione dal mostro, chiedendo l'intercessione di San Cristoforo. Il 1° Gennaio 1300 il mostro sparì insieme al lago e nel suo letto prosciugato venne rinvenuta una colossale costola. Come ringraziamento all'aiuto del Santo, venne eretta la chiesa a lui dedicata, dove fino al 1700 venne conservato l'enorme osso, andato poi perduto.
Un altro luogo da visitare è la piccola chiesetta di San Lorenzo e la piazza che la ospita (qui la potete visitare virtualmente), che grazie alle dimensioni contenute, ed al fatto che rimane nascosta da un intrico di viuzze, crea un'atmosfera raccolta e gradevole.


La chiesa di San Lorenzo

La costruzione di questo edificio venne iniziata nel 1159, un anno dopo rispetto al Duomo, ma viste le minori dimensioni, venne completata prima di quest'ultimo e quindi si può dire che questa è la più antica chiesa della città.
La facciata tipicamente romanica, custodisce in un edicola sopra il rosone, la statua del Santo.


In ordine: abside e coro ligneo

All'interno trovano spazio numerose opere d'arte di diversi pittori: i Piazza (gli stessi del bellissimo Santuario dell'Incoronata) e dei pregevoli stucchi di Antonio Abondio oltre ad un coro ligneo del XVI secolo di Anselmo de' Conti.
Visitata San Lorenzo andando verso la stazione, si incontrano i giardini "Federico Barbarossa" conosciuti anche come "I giardini del Passeggio".





Scorci dei giardini e una vista del progetto realizzato

Restaurati da qualche anno dopo un periodo di abbandono, occupano un area che fino agli anni '30 era il letto da una roggia che venne successivamente canalizzata e coperta.
Una piacevole camminata ci porta, tra giochi d'acqua e spazi verdi, a Porta Cremonese.

Porta Cremonese

Si tratta di un antica porta della città: l'unica rimasta di tre (se si esclude Porta Regale, ricostruita negli anni '50), impiegata come barriera daziaria. Costruita per volere di Federico II in epoca medievale, venne successivamente restaurata tra il 1790 e il 1792, assumendo l'attuale aspetto.
A pochi passi al Duomo e precisamente in Corso Umberto; all'incirca a metà della sua lunghezza, si trovano il  Palazzo e la chiesa di San Filippo: uno dei migliori esempi di barocco lombardo della seconda metà del '7oo.
La congregazione dei Filippini era già presente in città nel 1622, ma solo nel 1639 acquistò lo stabile precedentemente presente sull'area, adattandolo alle proprie esigenze.
Dopo quasi un secolo, e precisamente nel 1740, iniziarono i lavori per edificare il complesso che oggi possiamo ammirare.


chiesa di San Filippo

Dapprima venne costruito l'oratorio e a seguire la chiesa, consacrata nel 1757. I lavori, come spesso accade (anche in tempi recenti!), furono interrotti nel 1765 a causa delle difficoltà economiche, e la facciata non venne mai terminata.
Dal 1802 l'intero edificio divenne sede della Biblioteca Laudense e del Museo civico.
Dal 20 Gennaio 2013, dopo un importante restauro durato 2 anni, ad opera dell'architetto Michele De Lucchi, ha riaperto i battenti solo come biblioteca, mentre il Museo Civico è ancora in attesa di una sua ricollocazione.



Interni della Biblioteca laudense ed entrata principale

All'interno spiccano i lunghi corridoi e l'elegante scalone che porta al primo piano, ornato da una bella ringhiera in ferro battuto.
Da vedere la bella Sala dei Filippini, nucleo originario della biblioteca, le cui pareti sono completamente ricoperte di armadi rococò alti circa 8 metri e riccamente intagliati a motivo floreale. Sulla volta campeggia la Gloria di San Filippo (1764 circa).

Sala dei Filippini

I volumi antichi presenti in questa sala sono circa 11.000 dei quali: 600 manoscritti, 132 incunaboli, 1.800 cinquecentine e 8.500 edizioni dal XVII al XVIII secolo.
La chiesa adiacente, dalla bella e armoniosa facciata, conserva al suo interno una perfetta fusione di architettura, pittura e decorazioni, tipicamente barocchetta.

Interno della chiesa di San Filippo

Ma a Lodi non ci sono solo bellezze di epoche passate.
Per gli amanti dell'architettura contemporanea una passeggiata tra i volumi del Centro direzionale della Banca Popolare di Lodi non può mancare.
Il complesso, nei pressi della stazione ferroviaria, è stato progettato da Renzo Piano, e si sviluppa su più di 3.ooo mq in diversi edifici (il più imponente ha la facciata lunga più di 250 metri).






Diversi scorci del Bipielle Center


Oltre ad essere sede appunto della Banca, al suo interno sono presenti: un auditorium da 800 posti, bar e negozi, oltre ad uno spazio espositivo che ospita importanti mostre che spaziano da artisti locali, fino ai "grandi": Tiziano, Guercino, Lorenzo Lotto, Giorgio de Chirico, Andy Warhol... Qui il link della Fondazione BPL arte e qui il link per visitare il BPL Center virtualmente.
Concludiamo la visita di oggi nella piccola e graziosa chiesa di Sant'Agnese.

La facciata di Sant'Agnese

Costruta nel XIV secolo in stile gotico lombardo, ha la facciata molto simile a quella di San Lorenzo, con 2 monofore a sesto acuto e una lunetta raffigurante la Santa (rifacimento del XIX secolo).

Interno

La struttura interna a tre navate, ha mantenuto inalterato nei secoli le proprie caratteristiche.
Tutt'altra storia per gli affreschi: praticamente scomparsi.
L'opera più importante conservata è senza dubbio il Polittico Galliani: un olio su tavola di 4.20x2,80 mt del 1520 di Alberto Piazza, (gli stessi della bellissima Incoronata).

Polittico Galliani

Foto tratte dal web (ecluse quelle co logo 25mq-di-verde)

Nessun commento:

Powered by Blogger.