lunedì 29 luglio 2013

La Cattedrale vegetale

Dopo aver abbondantemente annaffiato i miei 25mq; lo scorso fine settimana, per sfuggire alla tanto annunciata ondata di caldo e per concedermi un paio di giorni di relax; mi reco nelle Orobie bergamasche. Il fresco fortunatamente c'è... ma non è l'unica piacevole sorpresa! Domenica pomeriggio, sto per andare a Oltre il Colle per fare una camminata lungo il sentiero dei fiori (del quale parlerò in un altro post), quando, strada facendo, mi imbatto in un curioso cartello che attira la mia attenzione: cattedrale vegetale!


Mentre percorro in auto la ripida salita che mi porta all'inizio del sentiero, la mia mente malata fantastica su cosa sarà mai.
Ad un certo punto, arrivo nei pressi di un tornante con un piccolo spiazzo dove si può lasciare la macchina. Qui fa bella mostra si sè un grosso cartello che spiega cosa sia questa "fantomatica" cattedrale vegetale. Ma la curiosità è tanta! Ci passo davanti dandogli solo una rapida occhiata; e come un bimbo il giorno di Natale corre a scartare i regali posti sotto l'albero, percorro rapidamente la ventina di metri di bosco che mi separa dalla soluzione al mio piccolo enigma.

La cattedrale vegetale com'è ora
Eccola finalmente! Ricorda molto le rovine di una cattedrale gotica, un pò come quelle che si possono vedere in Scozia o in Irlanda; ma a differenza di quest'ultime non c'è neanche un mattone o una pietra.
Infatti le possenti colonne, altro non sono che rami intrecciati, ed al loro interno cresce una piccola pianta. Il mistero si infittisce!


La osservo, la fotografo e più la guardo più la trovo famigliare...
Dopo un pò, ritorno al cartello visto di sfuggita e stavolta mi soffermo a leggerlo. Scopro che si tratta di un'opera postuma di un'artista "del paesaggio" a me noto: Giuliano Mauri. Mio "conterraneo", nasce a Lodi Vechhio nel 1938, la sua ricca biografia è composta da numerosi interventi ambientali: delle vere e proprie architetture naturali.


Un "accenno" di quelli che saranno gli archi delle navate
Con l'utilizzo di rami di legno, costriusce delle strutture fantastiche, che, vista la reperibilità del materiale, sono destinate a modificarsi nel tempo, ad essere inglobati dal verde, a disfarsi.
Purtroppo, come dicevo, la cattedrale è un'opera postuma: infatti viene inaugurata nel 2010, un anno dopo la sua morte.
Un pò i numeri: 82  metri x 15 di base, 1230 mq, 5 navate, 42 colonne (di diverse altezze, le più alte raggiungono i 12 mt) 1800 pali di abete, 600 rami di castagno, 6000 metri di rami di nocciolo, il tutto sapientemente intrecciato a formare questa sontuosa e allo stesso tempo fragile opera d'arte.
Al loro interno le giovani piantine di faggio cresceranno; e con l'aiuto di potature andranno a formare la vera e propria cattedrale fatta dalle piante.

Le giovani piantine di faggio, che col tempo diveteranno delle "colonne"
Mi sono ripromesso di ritornarci tra qualche anno, le piante saranno cresciute, e tutto sarà diverso: io compreso.
Concludo con alcune frasi del Maesto Mauri che spiegano molto meglio di quanto ho fatto io il succo del suo lavoro:

“All'interno di questi artifici che io sto costruendo ci saranno delle piante di carpino. Costruisco artifici per accompagnare le piante nei vent'anni che servono loro per diventare adulte. Dopo questo tempo le strutture sono destinate a marcire, a diventare terra.

Al loro posto, stante una potatura annuale, ci saranno ottanta piante a forma quasi di colonna che ricorderanno comunque il mio lavoro. Quattro filari di alberi per la cattedrale che ho sempre sognato. Tra vent'anni la gente si accorgerà che c'è stata la creazione della natura che ha dialogato con l'uomo. Che è poi quello che l'uomo ha sempre fatto. La dimenticanza è solo la nostra di non sapere, di non riconoscere più”.


Lascio il link del suo sito per chi fosse interessato alla sua biografia o alle sue opere: http://www.giulianomauri.com

domenica 21 luglio 2013

Il Bufo viridis: o meglio il Rospo smeraldino

E' da un pò di tempo che non parlo dei piccoli e utili visitatori dei miei 25 mq. Come ho già detto (e documentato) sono diverse le specie animali che a volte passano in giardino: i pettirossi e le cincie, naturalmente i passeri, vari tipi di insetti, aracnidi...
ma alcune sono una presenza fissa: il Bufo viridis, o più comunemente il Rospo smeraldino, me lo ritrovo in giardino saltellante nelle serate estive, e non sto parlando di uno o due esemplari, ma di decine!!

Un Bufo viridis cerca riparo dal sole e dal caldo dietro ad un vaso.
Purtoppo la foto non è un gran che, ma così posso mostrarne la colorazione
Il suo nome lo deve alle chiazze verde smeraldo presenti sulla testa e il dorso. Ha una colorazione variabile che va dal bianco al marrone, e oltre alle macchie verdi smeraldo, sono presenti dei puntini rossastri che lo colorano ulteriormente. Rispetto al rospo comune, le sue dimensioni sono ridotte: infatti non raggiunge i 10 cm di lunghezza, ma in comune hanno le ghiandole parotoidi.
Queste ultime sono caratteristiche di alcuni anfibi come rospi e salamandre e sono delle ghiandole granulose posizionate nella zona del collo. in pratica si tratta di una vera e propria arma di difesa: se l'animale si sente minacciato, secerne degli alcaloidi che scoraggiano il predatore (il mio cane ne sa qualcosa, anche se nonostante ciò continua imperterrito la sua caccia!).
L'area di distribuzione di questa specie è molto vasta: lo si trova in Asia Nord America ed Europa (in Italia in Friuli Veneto e Lombardia).


L'habitat in cui vive è variabile: zone urbane, steppe, montagna e pure in zone semi desertiche.
Si nutre praticamente di tutto quello che riesce a catturare: quindi la sua presenza è graditissima, perchè immagino mangi anche le zanzare e gli insetti nocivi per le piante!
In inverno va in letargo per poi svegliarsi in primavera, stagione di accoppiamento. La femmina depone in acqua un cordone gelatinoso che contiene circa 13.000 uova che vengono fecondate dal maschio.
Nonostante non sia a rischio di estinzione è protetto dalla Convenzione di Berna per la salvaguardia della fauna minore.

domenica 14 luglio 2013

Finalmente le rose!

Naturalmente non mi riferisco al fatto che mi siano fiorite solo ora!
La loro fioritura, per quanto in ritardo rispetto al solito, è avvenuta tra maggio e giugno. Piuttosto la mancanza è stata mia: nell'ultimo mese e mezzo, per una serie di motivi, ho tenuto poco aggiornato il blog... 
Di rose, purtroppo, non ne ho molte viste le dimensioni ridotte del giardino, ma mi piacciono moltissimo!
La prima, della quale aimè, non sono riuscito nemmeno a fare una foto è presente da quache anno, i suoi fiori sono rossi e la fioritura solitamente abbondante (quest'anno meno: forse l'ho potata poco?).
Le altre due invece, ho fatto in tempo a "immortalarle" e oltretutto ne so pure il nome a differenza di quella appena citata (almeno di una, l'altra è un incognita, poi capirete perchè).

I bellissimi e delicati fiori della rosa Blue Bird
La prima si chiama Blue Bird, è una rosa di medie dimensioni a portamento cespuglioso con una bellissima e delicata fioritura color malva che inizia in maggio e si protrae sino ai primi freddi. Viene usata per aiuole e verde pubblico, ha una buona resistenza a freddo e malattie. La potatura su questa pianta va effettuata ogni 2 anni. Visto le modeste dimensioni (altezza 50/60 cm) questa è l'unica che vegeta in piena terra nei mie 25 mq.
L'ultima, ma non meno bella, l'ho acquistata a inizio primavera.

La rosa "Ubriaca" che crede di essere una Brandy
Stando a quanto riportato sul sacchetto che ne conteneva le radici, dovrebbe trattarsi della rosa Brandy.
Sinceramente ho grossi dubbi riguardo alla varietà, anzi, una certezza l'ho: di sicuro non è la rosa che credevo di aver preso!
Inserisco una foto di quella che avrebbe dovuto essere:
La "vera" rosa Brandy"
A proposito, se qualcuno di voi è appassionato di rose e mi aiuta ad identificarla...
A parte i colori, palesemente diversi, posso aggiungere che ha un profumo intenso.
Probabilmente il Brandy se l'è bevuto chi l'ha imbustata!

sabato 6 luglio 2013

Houttuynia cordata

Il gruppo di Houttuynia cordata in giardino
 Quest'autunno avevo preso alcuni rizomi di questa piantina, mi piaceva il suo aspetto. Poi nei mesi a seguire me ne sono scordato: ma a aprile/maggio, hanno fatto la loro apparizione diverse piccole piantine. Prima sono comparse le simpatiche foglie a forma di cuore, e con curiosità ho aspettato il momento in cui sarebbero apparsi i fiori.
Non vi nascondo la mia delusione (il fiore è proprio bruttarello)! Ma per quanto riguarda il fogliame devo dire che mi piace parecchio. Come ho detto prima mi sono proprio scordato di che tipo di pianta fosse, nome compreso.
Nelle scorse settimane ho scattato queste foto ed effettuato una ricerca in internet, ed ora ha un nome: Houttuynia cordata.
Come anticipato, nasce da un rizoma sottile e carnoso, che, nelle condizioni adatte si sviluppa in profondità.
Sembra sia considerata infestante, e difficile da estirpare, quindi, nel caso volete inserirla nei vostri giardini, valutate bene se metterla a terra oppure in vaso!


A giugno compaiono i fiori, o meglio delle inflorescenze a forma conica, con 4 petali alla base.
Si adatta a tutti i terreni e la sua moltiplicazione è di estrema facilità.
In autunno la parte aerea della pianta tende a seccare, ma basta rimuoverla alla base e l'anno dopo si farà viva più forte e rigogliosa!



Rieccomi!

Ciao a tutti! Rieccomi dopo più di un mese e mezzo di assenza!
Purtroppo non ho avuto molto tempo da dedicare al mio piccolo blog.
Ma prometto che rimedierò!
Intanto per farmi perdonare vi posto una foto della Glebionis coronaria "visitata" da un insetto.