martedì 31 dicembre 2013

La biblioteca di 25mq-di-verde: Verde brillante

Poco tempo fa, per esattezza il 12 dicembre scorso, le blog-amiche di Quattro toni di verde: Flora, Demetra, Minerva ed Artemide; hanno realizzato un post "regalo" dove consigliavano simpatici doni per il Natale.
Minerva in particolare consigliava una serie di libri di diversi argomenti.
Tra questi "Verde brillante - Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale" - Giunti Editore - di Stefano Mancuso e Alessandra Viola.


Nei giorni scorsi, per fare un regalo mi sono ritrovato in una libreria e per caso l'occhio mi è caduto sulla copertina del libro appena citato... e visto che era da un pò (troppo) tempo che non mi dedicavo alla lettura e l'argomento mi interessa molto, ho deciso di farmi un piccolo dono!
Non mi ritengo in grado di farne una recensione vera e propria, ma semplicemente lo consiglio vivamente a tutti gli amici del mio blog!
Inizio subito col dire che non si tratta di un  libro "accademico" e noioso che tratta di botanica, anzi è scritto in modo semplice e gradevole.
Suddiviso in cinque capitoli, analizza inizialmente il perchè i "vegetali" sono sempre stati ritenuti, sin dall'antichità, esseri inferiori.
Nel secondo capitolo invece apre gli occhi al lettore sulla reale importanza delle piante, mettendolo di fonte all'evidenza che, senza di esse la vita per l'uomo (e molte altre creature) sarebbe impossibile.
Pensate a cos'è di vitale importanza per l'uomo:
ossigeno - e chi lo produce se non le piante?
cibo - alla base della catena alimentare ci sono i vegetali, senza di essi la catena sarebbe spezzata.
energia - per secoli l'uomo è stato legato (e lo è tuttora) ai combustibili fossili di origine vegetale.
Nel terzo capitolo, invece analizza i "sensi" delle piante.
Infatti, non solo hanno tutti gli stessi nostri 5 sensi, ma in più ne hanno ulteriori 15!!!!!
Nel quarto, si parla di comunicazione: come comunicano tra di loro e con le specie animali?
L'ultimo capitolo invece affronta invece l'argomento dell'intelligenza vegetale.
Altro che "vegetali"!


Insomma, un libro intelligente che conferma a chi (come me) pensa che il mondo vegetale sia di vitale importanza e di conseguenza meriterebbe più rispetto da parte nostra!

lunedì 23 dicembre 2013

Muschio, angeli, nandine domestiche e ... auguri!



Scusate il titolo delirante! Ma alla fine di queste cose parlerò.
Come potrete vedere non sono un grande amante degli addobbi natalizi.
Insomma, mi limito a fare l'albero e a poco altro. Ma su un blog (scusate ma non ricordo assolutamente quale) ho visto dei piccoli vasi di solo muschio, che mi sono piaciuti un sacco da subito ed ho tentato di riprodurli (a costo 0!) ed ecco il risultato. 

PS: grazie a Marta sono risalito al blog ed al post "ispiratore", eccovi il link



Certo direte: molto minimal... ma aggiungendoci qualcosa, non so, una statuina, dei sassi o altro ancora non è poi così male!
La palla di vetro, invece, l'avevo in casa (inutilizzata) da un anno, poi, un paio di giorni fa mi hanno regalato dei biscotti, e dalla cordicina che richiudeva il sacchetto penzolava questo simpatico angioletto. Ho subito pensato alla palla di vetro, e già che avevo un sacco di muschio raccolto durante una passeggiata con il mio mostriciattolo, ho assemblato il tutto.




Due piccole idee che a costo 0 che vanno a rallegrare il mio piccolo giardino ormai spoglio!
Fino ad oggi, l'unico addobbo che lo adornava, erano le bellissime e rossissime bacche della Nandina domestica.
Eccole:




Approfitto di questo post, per fare gli auguri a tutti i "follower" dei miei 25mq-di-verde, ma anche alle persone che casualmente o sporadicamente ci passano.
Non sono molto bravo a fare discorsi.... quindi non mi rimane altro che augurarvi di passare un Buon Natale e, già che ci siamo, un felice e ricco (di belle cose) 2014!

PS: auguri anche dal mio mostriciattolo Flick:

sabato 14 dicembre 2013

"Mitiche" piante

Eccomi a tornare a parlare di mitologia!
Dopo i 2 post "Mitici" fiori e "Mitici" fiori 2, dove ho raccontato i miti e le leggende che riguardano i fiori presenti nei nostri giardini, oggi vi voglio raccontare delle "Mitiche" piante!
Come non cominciare dall'alloro?

L'alloro e la ninfa Dafne

Tra tutti i racconti mitologici legati alle piante, quello della ninfa Dafne tramutata in alloro è forse uno dei più noti.
Ovidio racconta che il dio Apollo si vantò con Cupido di aver compiuto delle azioni di gloria. Quest'ultimo, ingelosito, decise di creare due freccie, una con la punta d'oro destinata al dio Apollo per farlo innamorare di Dafne, l'altra invece con una punta di ferro, destinata a colpire la ninfa e a respingere le attenzioni del dio.
Apollo si dichiarò a Dafne, e lei (come da copione) lo respinse. Per sfuggire da Apollo, mentre questi la inseguiva, invocò l'aiuto del padre (il dio fluviale Ladone) che la trasformò in un albero di alloro.
Apollo decise che quella pianta sarebbe stata per sempre a lui sacra, e sarebbe diventata simbolo di gloria da porre sul capo di uomini capaci di grandi imprese.

Pianta di ulivo e la dea Minerva

Un'altra storia racconta che il dio Nettuno e la dea Minerva si contendevano il possesso della regione dell'Attica. Il consiglio degli dei, stabilì che quelle terre venissero affidate a chi dei due avrebbe offerto il regalo più prezioso.
Nettuno decise allora di fare sgorgare dalle terre aride una sorgente, mentre la dea Minerva, fece nascere una pianta di ulivo, aggiudicandosi così la vittoria.
Da quel momento la pianta divenne sacra alla dea quale simbolo di pace, nonostante Minerva fosse una dea guerriera, forse
perchè combatteva per mantenere l'ordine e le leggi.

L'edera ed il dio Bacco

L'edera è invece legata al dio Bacco.
Nato da una relazione clandestina tra Giove e Samele, venne affidato alle cure delle ninfe della Nisia per proteggerlo dall'ira di Giunone (la moglie di Giove).
Queste lo nascosero in una culla, ricoprendola con rami di edera.
Questa pianta è legata al dio anche per la sua caratteristica di lenire attraverso un decotto i postumi di ubriacatura.

Il cipresso e Ciparisso disperato che soccorre il cervo da lui abbattuto

Sempre Ovidio, narra del giovane Ciparisso, che passava le sue giornate nei boschi in compagna di un cervo dalle corna dorate sacro alle ninfe.
Un caldo giorno d'estate, il cervo si sdraiò all'ombra di alcuni alberi per riposare e Ciparisso lo trafisse per errore con un giavellotto. Disperato il ragazzo chiese agli dei di rimanrere in lutto in eterno e venne trasformato in un cipresso.
Da allora, questa pianta viene conosciuta come l'albero del dolore, e spesso veniva piantata vicino alle tombe come simbolo di lutto.

Alle prossime "Mitiche" piante!!!!

domenica 8 dicembre 2013

Antica fiera di Santa Lucia e altri mercatini

Natale si fa sempre più vicino: le luci nelle strade, gli addobbi, la corsa ai regali... ma, nonostante tutto, c'è ancora del tempo.
Ben più imminente è la festa di Santa Lucia!


In alcune città del nord Italia, tra le quali: Bergamo, Verona, Parma, Piacenza, Mantova, Cremona, Lodi, Brescia e altre ancora, Santa Lucia è venerata e festeggiata: soprattutto dai bambini.
Infatti la tradizione vuole che nei giorni precedenti la sua festa (che cade il 13 Dicembre) i bambini le scrivano una letterina, facendo un elenco dei doni che vorrebbero ricevere, con la promessa di essere stati bravi ed obbedienti nel corso dell'anno trascorso.


La notte del 12, in ogni casa si preparano dei biscotti ed una tazza di caffè per Santa Lucia ed un pò di fieno per l'asinello che l'aiuta nella distribuzione dei regali.
I bimbi vengono mandati a letto presto, dicendo loro di dormire, altrimenti la Santa getterà loro negli occhi della cenere accecandoli!
La mattina del 13 al loro risveglio troveranno la tazza di caffè vuota, i biscotti mangiati ed il fieno sparito a testimonianza del suo passaggio; ma, cosa più importante: i regali richiesti oltre a golosissimi dolci!
Lodi è molto legata a questa ricorrenza, ed ogni anno in Duomo ai piedi della Santa, viene posizionata una cassetta della posta in cui mettere le letterine dei bambini.
Inoltre dall'8 dicembre alla mezzanotte del 12 dicembre, in Piazza della Vittoria, si tiene l'antica fiera di Santa Lucia con numerose bancarelle di giocattoli, dolciumi, oggetti di artigianato ed abbigliamento ecc.
Stamattina presto ho appunto fatto un giretto tra le colorate bancarelle.
Eccovele:














Oltre a questo e al mercato domenicale (Piazza mercato), segnalo per chi abita in zona o per chi prevede di farci una gita in questo periodo:
Natale solidale 2013 presso L'ex Chiesa di San Cristoforo dal 7 al 22 dicembre - varie Onlus propongono idee regalo e prodotti artigianali a sostegno di diverse cause (qui il link)
La XX° edizione della Mostra Mercato (fino al 15 dicembre) presso il Collegio San Francesco - i cui proventi sono destinati al sostegno di un’iniziativa benefica.
Mercatino di Natale in Piazza Castello (il 7 e 8 dicembre e dal 14 al 24 dicembre) - dove tipiche casette di legno ospitano un'esposizione di articoli e prodotti vari: alimentari, bigiotteria e oggetti di artigianato.
Insomma in questo periodo Lodi sembra una piccola Istanbul!

sabato 30 novembre 2013

La bella Lodi - terza parte

Ed eccoci giunti alla terza parte di questo "virtual tour" di Lodi.
Partiamo dal complesso di San Cristoforo (chiesa e monastero), che tra tutti gli edifici di Lodi, insieme al castello, è quello che ha avuto una "vita più travagliata e difficile".
Venne costruito nella seconda metà del XVI secolo dai monaci Olivetani, ma già nel 1798, durante la dominazione Francese, l'ordine venne soppresso e la chiesa fu sconsacrata ed adibita a magazzino.



In ordine: facciata della chiesa e vedute del chiostro

Nei secoli successivi divennero rispettivamente: una caserma militare ed una scuderia.
Il declino continuò fino al 1998, anno in cui la Provincia di Lodi, acquistò gli immobili che, dopo un importante restauro, nel 2004 divennero: per quanto riguarda il monastero (insieme all'adiacente San Domenico) la sede della Provincia di Lodi, mentre la chiesa uno spazio espositivo che continua ad ospitare pergevoli ed interessanti mostre.
Curiosità: una leggenda vuole che nel medioevo esistesse un enorme lago chiamato Gerundo. Al suo interno, viveva un drago: Tarantasio, divoratore di bambini che con il suo alito ammorbava l'aria causando epidemie e pestilenze nella città di Lodi. 

Il drago Tarantasio

Il vescovo di allora, Bernardo de Talente, indisse una novena per invocare la liberazione dal mostro, chiedendo l'intercessione di San Cristoforo. Il 1° Gennaio 1300 il mostro sparì insieme al lago e nel suo letto prosciugato venne rinvenuta una colossale costola. Come ringraziamento all'aiuto del Santo, venne eretta la chiesa a lui dedicata, dove fino al 1700 venne conservato l'enorme osso, andato poi perduto.
Un altro luogo da visitare è la piccola chiesetta di San Lorenzo e la piazza che la ospita (qui la potete visitare virtualmente), che grazie alle dimensioni contenute, ed al fatto che rimane nascosta da un intrico di viuzze, crea un'atmosfera raccolta e gradevole.


La chiesa di San Lorenzo

La costruzione di questo edificio venne iniziata nel 1159, un anno dopo rispetto al Duomo, ma viste le minori dimensioni, venne completata prima di quest'ultimo e quindi si può dire che questa è la più antica chiesa della città.
La facciata tipicamente romanica, custodisce in un edicola sopra il rosone, la statua del Santo.


In ordine: abside e coro ligneo

All'interno trovano spazio numerose opere d'arte di diversi pittori: i Piazza (ricordate il bellissimo Santuario dell'Incoronata?) e dei pregevoli stucchi di Antonio Abondio oltre ad un coro ligneo del XVI secolo di Anselmo de' Conti.
Visitata San Lorenzo andando verso la stazione, si incontrano i giardini "Federico Barbarossa" conosciuti anche come "I giardini del Passeggio".



Scorci dei giardini e una vista del progetto realizzato

Restaurati da qualche anno dopo un periodo di abbandono, occupano un area che fino agli anni '30 era il letto da una roggia che venne successivamente canalizzata e coperta.
Una piacevole camminata ci porta, tra giochi d'acqua e spazi verdi, a Porta Cremonese.

Porta Cremonese

Si tratta di un antica porta della città: l'unica rimasta di tre (se si esclude Porta Regale, ricostruita negli anni '50), impiegata come barriera daziaria. Costruita per volere di Federico II in epoca medievale, venne successivamente restaurata tra il 1790 e il 1792, assumendo l'attuale aspetto.
Anche per oggi direi che può bastare... alla prossima passeggiata!

Per chi si è perso le prime due passeggiate ecco i link:
prima parte
seconda parte

foto tratte dal web

martedì 19 novembre 2013

Casa Museo Mara mao


Nei giorni scorsi ho letto un paio di post su Lanzarote sul blog Dove gira il sole di Cri.
Vedere le immagini del suo recente viaggio, mi ha fatto venire voglia di riguardare le mie.
Scorrendole ho rivisto i fantastici paesaggi, i bellissimi colori della terra di questa fantastica isola, le opere di Cesar Manrique (tra le quali il Jardin de cactus del quale ho già parlato qui)... 
Ad un certo punto ecco che mi si presenta uno dei giardini più particolari e sconfusionati che abbia mai visto.
Ho subito pensato: come ho fatto a non condividerlo sul mio blog?
Rimedio subito!
Si trova nell'entroterra di Lanzarote, precisamente nella cittadina di Teguise, famosa per il suo mercato domenicale che richiama turisti e isolani.



La vera attrazione, come appunto dicevo, è il mercato, ma il giardino in questione si trova nei pressi di un paio di parcheggi dove si lascia la macchina per entrare a piedi in paese, quindi risulta praticamente impossibile non vederlo, ed una sosta è inevitabile!
Si tratta della casa di uno scultore, che nel corso della sua esistenza ha raccolto oggetti che altri hanno gettato, per poi ridar loro nuova vita nel suo giardino insieme alle sue creazioni.
Eccovelo:










Cercando in internet, ho scoperto che questo luogo bizzarro, viene chiamato Casa Museo Mara mao.
Il nome dell'artista è un mistero. Le alternative sembrano essere 2:
José García Martín oppure Manuel Perdomo Ramírez
E' un posto indescrivibile, colorato surreale e stravagante popolato da manichini, scarponi, sculture, peluche, giocattoli, elettrodomestici, e naturalmente i cactus e la nera terra di Lanzarote.
Forse dalle foto, potrebbe sembrare solo un ammasso di oggetti accatastati a terra o appesi alle piante, ma vederlo dal vivo, vi posso garantire che lascia senza parole!
Se vi dovesse capitare di andarci ricordatevi di passare davanti a questa piccola casetta, e se riuscite a sapere il nome dell'artista....
ditemelo!