domenica 23 novembre 2014

Lodi 2015 - Living Expo e la Cattedrale vegetale di Lodi

Nei giorni scorsi, si è tenuta la presentazione di "Lodi 2015 - Living Expo", un progetto nato per valorizzare il territorio lodigiano in concomitanza con l'arrivo di Expo 2015 nella vicina Milano.
Durante il comizio, ospitato nella Sala Granata della Biblioteca Laudense, sono stati elencati 11 progetti studiati per questo scopo, con l'approvazione di Vittorio Sgarbi, intervenuto telefonicamente, e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
I due principali sono la realizzazione di un campo dimostrativo sull'agricoltura del futuro presso il Parco Tecnologico Padano e, un'opera naturalistica dell'artista Giluliano Mauri, nello specifico una "Cattedrale vegetale".


Ricordate la mia passeggiata della scorsa estate a Oltre il Colle nella bergamasca?
Se ve lo siete perso vi rimetto il link, e per chi non ha voglia di andarselo a leggere riassumo.
Giuliano Mauri, mio conterraneo, nella sua carriera artistica, ha creato delle vere e proprie architetture naturali.
Una di queste, forse la più imponente di tutte, è appunto la Cattedrale vegetale realizzata a Oltre il colle (BG).
E' costituita da colonne di rami al cui interno sono state messe a dimora piantine di faggio, che crescendo e con l'aiuto di potature andranno a formare la vera e propria cattedrale.


Bene, ora anche Lodi ne avrà una!
Quella lodigiana, verrà "costruita" (anche se non è il termine più adatto visto che è totalmente vegetale) nei pressi del fiume Adda poco fuori la città, e sarà sede di eventi, concerti, spettacoli teatrali, ecc.
Questa scelta è stata fatta sia per omaggiare il compianto artista, che per promuovere il territorio, proponendo un'iniziativa turistica fuori dagli schemi tradizionali e rientrando così nelle linee guida di Expo.
Rispetto a quella già messa in piedi, la cattedrale lodigiana sarà ancora più imponente: coprirà 1.500 mq e sarà composta da ben 108 colonne alte tra i 16 ed i 18 metri, all'interno delle quali sarà piantata una quercia (al posto del faggio).
Naturalmente vi terrò aggiornati sulla cosa!
Riassumo ora gli 11 progetti studiati in vista di Expo:
- la Cattedrale vegetale
- un campo dimostrativo sull'agricoltura del futuro presso il Parco Tecnologico Padano





- promozione della collezione anatomica Paolo Gorini
- valorizzazione del Museo della Stampa



- mini crociere sull’Adda



- un’area attrezzata per ospitare camperisti
- incremento della cartellonistica stradale
- ampliamento dei servizi di accoglienza ai turisti
- un ponte sulla Roggia Molina
- itinerari turistici esperienziali
- cicloturismo


Ed ora eccovi una serie di link per chi volesse approfondire i vari argomenti:
Primo tra tutti il sito della Provincia di Lodi, dove è spiegato il progetto Lodi 2015 - Living Expo

Il sito dell'artista Giuliano Mauri, dove potete ammirare alcune delle sue fantastiche opere

Quello del Parco Tecnologico Padano

Il sito del Museo della Stampa di Lodi

Una scheda della Collezione Anatomica - Paolo Gorini

e per finire, un elenco degli itinerari ciclabili del lodigiano

mercoledì 19 novembre 2014

Il Columbus Topiary Park: una passeggiata in un'opera d'arte.

Che l'ars toparia venga considerata una forma d'arte vera e propria è fuori discussione.
Il saper scovare all'interno di una pianta una forma da estrarre e la visione di questa già in testa, il saper indirizzare l'arbusto per creare l'immagine pensata, la pazienza nell'attesa della sua crescita e la precisione chirurgica del taglio dei rami e delle foglie; fanno di sicuro considerare artisti quelle persone che praticano questo tipo di potatura.
Si va dalle semplici forme geometriche alle figure astratte, agli animali, agli oggetti ecc..
Ma in alcuni casi la fusione tra giardino ed arte è ancora più salda e la visione non si limita ad una sola pianta ma ad un giardino intero!
James T. Mason nasce nel 1937. Nonostante inizialmente studi ingegneria architettonica, si orienta ben presto verso le belle arti, fino ad arrivare ad insegnare presso il Columbus College of Art & Design (Ohio - USA) nel 1978.
Scultore, oltre che insegnante, utilizza materiali vari per creare le proprie opere: bronzo, acciaio, legno e pietra.
Ma non voglio parlarvi di lui per questo motivo!
Ma per questo:






Tutto iniziò da una richiesta della moglie Elaine, che desiderava una scultura topiaria nel giardino di casa.
James da bravo maritino la realizzò, ma nella sua testa da artista, prese forma una visione dalla dimensioni ben più imponenti: reinterpretare il più famoso dipinto di Georges Seurat "Un dimanche après-midi à l'Île de la Grande-Jatte".


Ne parlò alla moglie, che a sua volta riferì il tutto al direttore del Columbus Recreation and Parks Department che entusiasta appoggiò il progetto.
Nel 1988, James grazie alle sue abilità scultoree iniziò a costruire le strutture che sarebbero state la base delle figure presenti nel quadro: ben 50 persone, 8 barche, 3 cani, una scimmia, un gatto e per essere più fedele all'opera, un laghetto oltre a vari alberi.







Già nel 1992 il suo progetto era pienamente realizzato, e da allora è una vera e propria attrazione turistica della città di Columbus.




Camminare tra le figure è come entrare nel quadro di Seurat, perché come dice l'artista: "Il Topiary Park è un paesaggio di un dipinto di un paesaggio.
Se un artista può dipingere un quadro di un paesaggio (imitando la natura nell'arte) perché uno scultore non può creare un paesaggio di un'opera (imitando l'arte)?"

Qui il link del Columbus Topiary Park.

Approfitto del post a tema "artistico" per consigliarvi un blog molto interessante che leggo spesso, che parla d'arte in maniera seria ma mai noiosa:
Senza dedica, curato da Grazia, che fa conoscere l'arte in modo avvincente, descrivendo le opere in modo dettagliato e facendovi immergere nei quadri (un pò come il Columbus Topiary Park), il tutto arricchito da curiosi aneddoti ad essi legati (i suoi post sembrano sempre romanzi, a volte anche dei gialli).

domenica 16 novembre 2014

Pulizie e... premi!

Oggi giornata di duro lavoro nei 25mq.
Approfittando della tregua dal maltempo, mi sono dedicato alla pulizia ed al riordino del mio minuscolo giardino che è rimasto provato dalle ripetute piogge dell'ultima settimana.
Ho svuotato e tolto i sottovasi grondanti d'acqua che avrebbero fatto marcire diverse piante.
Ho raccolto le foglie.
Ho potato, o meglio: amputato qualche pianta. ;-)
Ma a parte ciò, non ho molto da raccontare e mostrare.
L'unica cosa legata al blog successa ultimamente, è stato l'invio da parte mia dei premi del mini concorso legato alla scelta del nuovo logo del blog, che ha visto vincitori Nou e Nik.
Entrambe hanno ricevuto ed apprezzato i piccoli doni, mandandomi mail di ringraziamento con tanto di foto!
Eccole:



Grazie a voi Nik e Nou ed a tutti gli amici blogger e non che hanno partecipato, ed anche a chi non lo ha fatto ma ogni tanto si ricorda di passare da qui!
Buon inizio settimana a tutti!

domenica 9 novembre 2014

Giordania: Jerash

Ed eccoci alla terza meta del mio viaggio in Giordania: la bellissima Jerash.
In realtà si tratta della prima di tutte le attrazioni viste, ma siccome non sto andando in ordine cronologico, è capitata in questa posizione.
Ad una trentina di chilometri dalla capitale Amman (facilmente raggiungibile tramite bus), le stupende rovine dell'antica Gerasa, ci fanno fare un vero e proprio viaggio nel tempo.
Nonostante sia stata colpita ripetutamente da forti terremoti, guerre, saccheggi e per finire venne abbandonata a sé stessa, buona parte dei maestosi edifici sono ancora in piedi e danno un'idea tutt'altro che vaga di come dovesse apparire nel massimo del suo splendore.
L'ingresso al sito archeologico, non è un granché: tanto per cominciare la strada che porta ad esso è una sorta di discarica a cielo aperto, poi un groviglio di piccoli negozi, accoglie i visitatori propinando ogni sorta di oggetto kitsch possibile. Ma lasciate queste brutture alle spalle, la prima cosa che si vede, fa decisamente dimenticare tutto ciò e ci catapulta nel passato.





L'arco di Adriano, venne costruito nel 129 d.C. per onorare l'arrivo a Gerasa dell'Imperatore romano, con la funzione di diventare l'ingresso principale alla città, ma le mura di cinta che avrebbero dovuto collegarsi ad esso non vennero mai costruite e l'arco restò isolato a 450 metri dal resto dell'abitato. Splendido monumento di color ocra, è ricoperto di raffinate decorazioni di foglie di Acanto.
Dopo una breve passeggiata che affianca l'ippodromo (nel quale tuttora si tengono spettacoli con corse di bighe e combattimenti tra gladiatori) si giunge al vero e proprio ingresso alla città: la Porta Meridionale o Porta Sud, una delle quattro porte principali che conducono all'area monumentale.


Varcata quest'ultima, si arriva alla vera attrattiva del sito, l'imponente e ben conservata Piazza Ovale. Lunga 90 metri e larga 80, è circondata da un ampio marciapiede sovrastato da un colonnato ionico per tutta la sua circonferenza.



Alla sua sinistra, su di una piccola altura si erge il Tempio di Zeus, dal quale si gode un ottimo panorama sulla Piazza Ovale e sulla Jerash moderna creando contrasti tra capitelli e edifici più attuali.




A poca distanza il Teatro Sud del primo secolo d.C., ben conservato e dall'ottima acustica, con il palcoscenico parzialmente in piedi: in origine era a due piani, ma solo il primo è arrivato fino a noi.



Proseguendo per il sito, si fanno incontri già noti...


Ricordate lo Stellione del Wadi Rum?
Ma Jerash non ha rovine solo romane, infatti al suo interno sono presenti diverse chiese di epoca bizantina, con magnifici mosaici.
Tra i meglio conservati quelli della chiesa dei Santi Cosma e Damiano, che raffigurano animali e simboli.



Una ripida e soleggiata salita (resa ancora più sfiancante dal fatto che era Agosto ed era pure l'una del pomeriggio!!!) conduce al Tempio di Artemide.


Costruito nel secondo secolo d.C., era rivestito da marmi preziosi, e nonostante venne smantellato ed adibito a bottega nei secoli successivi, mantiene dignitosamente la propria maestosità.
Impressionante è pure la scalinata che conduceva ad esso, anche se le foto non gli rendono giustizia!



La Porta Nord, più modesta e meno imponente di quella meridionale, venne commissionata da Claudio Severo.


Approfitto della sua ombra per riposare un poco...
Intanto potete notare la mia trasformazione in giordano con tanto di barba e Kefiah! ;-)


Il Cardo Massimo, costeggiato da innumerevoli colonne, era la strada principale della città e collegava la Porta nord con la Piazza Ovale.


Lungo questa strada si incontra il Ninfeo, la più importante fontana della città, dedicata (come dice già il nome) alle ninfee.


Molte altre cose ci sarebbero da vedere, il sito è veramente grande! Ma è giunta ora di incamminarsi verso Amman, anche perchè l'ultimo bus parte da qui alle 17!
Alla prossima meta in Giordania!
Ps: per chi si fosse perso le precedenti mete ecco i link:
Monte Nebo
Wadi Rum

domenica 2 novembre 2014

Corbezzoli!

Siamo arrivati ormai a Novembre e i 25mq, come tanti altri piccoli e grandi giardini, iniziano a sparare le ultime cartucce in fatto di fiori e colori...
Ma le sorprese non mancano mai! Nemmeno in un minuscolo giardino come il mio!
Infatti a rallegrare quello che altrimenti sarebbe un mortorio, ci pensa l'Arbutus unedo: meglio noto come Corbezzolo.



Alberello sempreverde a portamento arbustivo, tipico della macchia mediterranea, appartiene alla famiglia delle Ericacee e può avere un'altezza che va dal metro agli 8 metri.
E' una pianta resistentissima, soprattutto agli incendi.
Si, avete capito bene: agli incendi!
Infatti, dopo il passaggio delle fiamme, il terreno reso acido dalle ceneri favorisce il Corbezzolo che emette prontamente nuovi fusti prevalendo sulle altre specie vegetali.
Ma la cosa che rende preziosa la sua presenza in giardino in questi mesi autunnali, è sicuramente il fatto che oltre ad avere l'onnipresente fogliame, porta contemporaneamente sia i rossi frutti, che giungono a maturazione proprio in questo periodo, che i minuscoli fiorellini bianchi che diventeranno a loro volta frutti l'anno successivo.
Sembra quasi di avere in giardino un albero di Natale addobbato con largo anticipo!




Se avete notato i colori autunnali di questa pianta sono: il verde delle foglie, il bianco dei fiori e il rosso dei frutti. Ed è per questo che durante il periodo del Risorgimento era considerato simbolo del tricolore.
Ma torniamo alla pianta.
Il tronco oltre ad essere un ottimo combustibile utilizzato per il riscaldamento e per aromatizzare gli arrosti grazie alle sue caratteristiche aromatiche, è facilmente riconoscibile per la presenza di una sottile scorza desquamata che lo ricopre.


Le foglie lunghe all'incirca dieci centimetri, hanno margini dentellati e presentano un lato verde scuro (quello superiore) ed uno più chiaro (quello inferiore).


I minuscoli fiori riuniti in pannocchie pendule appaiono tra Ottobre e Novembre. Nonostante non siano un granché, contengono grandi quantitativi di nettare e sono un prezioso aiuto per le povere api ancora attive, che attirate da quest'ultimo, si precipitano a far scorte prima del freddo.



I frutti al contrario sono molto decorativi: numerosi, appaiono come rosse e carnose bacche di circa 2 centimetri di diametro, ma contemporaneamente ce ne sono altri non ancora maturi di un bel giallo/arancio.


Io li sto centellinando, ma il sapore mi piace parecchio e se guardassi solo a quello, svuoterei la piantina in un attimo! ;-)
Oltre ad essere mangiati subito dopo la raccolta, possono essere messi sotto spirito oppure trasformati in liquori e marmellate, ma sono cose che non ho mai provato a fare e quindi mi spiace ma non ho ricette da passare.
Della pianta si usa praticamente tutto: un pò come per il maiale!
Oltre al legno ed ai frutti, pure le foglie, preparate come decotto, hanno delle proprietà curative: diuretiche, astringenti e antisettiche.
Ricapitolando: decorativa, produce ottimi frutti, preziosa per le api (tra l'altro pare che il miele prodotto col nettare di Corbezzolo sia raro e buonissimo), patriottica nei colori, resistente agli incendi e (aggiungo io) pure agli pseudo giardinieri!!!