mercoledì 29 luglio 2015

Alla scoperta della flora spontanea

Come accennavo nel precedente post, i fiori, a causa della stagione calda e siccitosa, scarseggiano in giardino…
Ma se loro non si fanno vedere, li vado a scovare io!
Non mi scomodo molto, anzi, praticamente mi limito ad uscire di casa e percorro il solito tragitto che faccio col mostro nelle sue passeggiate serali.
Pochi passi ed eccomi immerso nel verde.


Mi rendo conto solo ora, che delle piante spontanee non ne parlo molto spesso e se lo faccio si tratta di specie vegetali incontrate in luoghi lontani da casa… ma anche la flora lodigiana ha il suo perché!
Certo, non siamo in primavera dove le fioriture sono molte e varie (dovrò ricordarmi di fare un post in merito!), ma cercando nel posto giusto qualcosa lo si può trovare!
La temperatura, a ridosso del canale Muzza, è decisamente più gradevole e la stradina all'ombra delle piante rende la camminata meno pesante a me ed al piccolo mostriciattolo.


Oltre a noi, numerose libellule svolazzano da tutte le parti, appoggiandosi di tanto in tanto su qualche filo d'erba.



Ed ecco che intravvedo il primo fiore.


Si tratta della Centaurea nigrescens, nota anche come Fiordasliso nerastro, un'erbacea perenne comune  in parecchie zone d'Italia.
Più numerosa lungo gli argini é la Daucus carota (carota selvatica), anche lei una pianta erbacea parecchio diffusa sul territorio.



Meno numerosa, ma comunque molto bella è la Lythrum salicaria, conosciuta anche come Salcerella, una perenne che supera anche il metro d'altezza che colonizza prevalentemente le zone nei pressi dei corsi d'acqua.


Oltre ai fiori si fanno altri gradevoli incontri.


Ma ecco un cespuglio degno di nota!



I fiori sono piccoli, ma grazie al numero considerevole, la Coronilla varia riesce a dare un tocco di colore non indifferente!
Si tratta di una leguminosa che fiorisce tra Giugno ed Agosto, ma attenzione: tutta la pianta è velenosa!
Nel frattempo arriviamo in una parte della nostra passeggiata dove sono presenti alcune piante dalla forma bizzarra.
Credo si tratti di una qualche forma di rampicante che ha totalmente colonizzato i tronchi di alcuni alberi, ed ha creato questo:



Alcune volte li trovo perfino inquietanti, ma allo stesso tempo affascinanti. Non sembrano quasi sculture fatte con l'arte topiaria?
Ma ecco che si intravvedono dei piccoli fiorellini bianchi.


Si tratta di quelli della Silene, una biennale o perenne (a seconda della specie: se ne contano più di 60 nel nostro paese) diffusa in tutta Italia.
Nonostante siano quasi le otto di sera il caldo si fa ancora sentire, ed il mostro mi guarda con una spanna di lingua e mi fa capire che vorrebbe tornarsene al fresco di casa.


Ma durante il rientro ecco che scorgo tra la vegetazione i minuscoli fiori della Morella rampicante (Solanum dulcamara) appartenete alla famiglia delle Solanacee (la stessa della patata, del pomodoro, dei peperoncini e dei peperoni).


La passeggiata alla scoperta della flora spontanea è terminata, ora siamo giunti a casa: il mostriciattolo reclama la sua pappa!

sabato 25 luglio 2015

"Venditrice al mercato"

Dopo una pausa dal blog di un paio di settimane, dovuta a mille motivi, rieccomi qui!
I 25mq sono in fase di stallo, il lungo periodo di siccità e di caldo estremo, hanno messo a dura prova tutte le piante ed i fiori, persino i più temerari.
Tutto è fermo e le fioriture interrotte o quasi.
Stamattina ha fatto un piccolo temporale, che non risolve da solo la situazione, ma che comunque ha dato un attimo di tregua.
Ed in mancanza di fiori colgo l'occasione di farvi vedere un'altra delle mie sculture in creta! (Portate pazienza, non ne ho poi così tante da mostrare!) ;-)
Se la mia prima scultura vera e propria era una giovane "danzatrice a riposo" (QUI il post), oggi vi faccio vedere l'ultima in ordine di tempo:





Anche in questo caso ritrae una donna di luoghi lontani, ma a differenza della volta scorsa, si tratta di una donna anziana e nel dettaglio di una venditrice di mercato.
L'ispirazione l'ho avuta in internet mentre ero alla ricerca di alcune immagini che potessero farmi da "modello".
Non so nemmeno io per quale motivo mi fosse entrato in testa di cercare foto di donne indiane al mercato, ma sta di fatto che mi sono imbattuto in una serie di immagini che mi hanno affascinato, sia per i soggetti che per i colori delle vesti e dei frutti.
Ecco alcune delle foto "ispiratrici":


Premetto di non essere mai stato in India, ma devo ammettere che è un paese che mi incuriosisce ed attrae parecchio, ed in più l'umiltà e la dignità della gente mi ispira parecchia simpatia. E questi forse sono i motivi per i quali ho finito per fare questa statuetta.
La mia "vecchietta" è una venditrice di generi alimentari: nel dettaglio di pesce e frutta.




Nonostante la sua povertà mostra un portamento ed una dignità che la rendono più nobile di persone ben più abbienti.
Il suo banchetto, fatto di poche assi di legno ed un cesto, si trova ai margini di un enorme ed affollato mercato indiano.
In attesa di qualche cliente, passa il suo tempo ad allontanare i fastidiosi insetti che si depositano sugli alimenti, con l'aiuto di uno straccio.



Chissà se riuscirà a vendere tutto! Io spero proprio di si!
Anche questa creazione finirà nella pagina del blog dedicata ai miei pasticci con la creta!
Alla prossima!

domenica 12 luglio 2015

Caldo, gladioli e canne (indiche)

Dopo una pausa di un paio di settimane, dove ho parlato di tutt'altro, torno al mio trascurato ed accaldato giardinetto.
Questo periodo dell'anno nei 25 mq è molto variabile: si passa da estati piovose dove tutto è rigoglioso a quelle torride dove le fioriture si fanno scarse…
E questa volta è così!
Dopo un primavera col botto (anche se è arrivata con un poco di ritardo), i fiori hanno deciso giustamente di rallentare i loro ritmi, anche a causa del caldo che a quanto pare mette anche loro a dura prova.
Ma questo momento di magra viene praticamente ignorato da alcune piante, che fregandosene delle temperature torride e del periodo siccitoso, danno il meglio di sè proprio ora.
Una di queste è il Gladiolo.
Snobbato per non so bene quale motivo da parte mia, ha messo le sue radici in giardino solo da pochi anni. Prima con una sola varietà dai fiori rossi che ho mostrato lo scorso anno a luglio, e dall'autunno scorso anche da questa:




Dovrebbe trattarsi (e dico dovrebbe perché nel mio disordine non sono riuscito a trovare il cartoncino con il nome corretto) del Gladiolus Priscilla, un ibrido che raggiunge e supera il metro d'altezza, caratterizzato dai suoi grandi fiori dai bordi magenta che diventano al centro color crema e bianco.



Come tutti gli altri gladioli ama il sole e non necessita di cure particolari ed anche le annaffiature sono ridotte al minimo.
Altra presenza ormai consolidata è quella della Canna indica che regala per tutta l'estate i suoi bellissimi fiori rossi e l'altrettanto apprezzato fogliame!







E' un susseguirsi di fioriture, alcune già in atto, altre promesse, grazie alla presenza di queste "pannocchie" di fiori ancora chiusi.


Visto l'alto gradimento da parte mia nei suoi confronti, ho tentato di inserirne altre 2 di altre colorazioni, ma soltanto una ha attecchito... non mi resta di attendere la schiusa dei suoi fiori per capire quale!

domenica 5 luglio 2015

Interferire o no? Il ramarro salvato

Oggi volevo prendermi una pausa dal blog, un pò perché sto facendo diversi lavoretti in casa, e quindi il tempo libero è poco, poi l'idea di accendere un qualsiasi strumento elettronico che emette calore che va ad aggiungersi a quello (già di suo "esagerato") di questi giorni, mi faceva scappare la voglia…
Ma, durante la solita passeggiata serale del mostro lungo il fiume, mi sono imbattuto in uno spettacolo terribile, ma comunque affascinante, che non potevo non condividere.
Purtroppo l'ho fotografato e filmato col telefono cellulare (quando serve avere la macchina fotografica non c'è mai!) quindi la qualità non è il massimo.



Si tratta dell'Hierophis viridiflavus, o meglio il Biacco, un serpente chiamato anche con molti altri nomi dialettali (qui nel lodigiano è conosciuto come "Milò"), che addenta e stritola un povero ramarro.
Entrambe sono presenze famigliari: spesso li incrocio durante le mie passeggiate col cane, o mi attraversano la strada o li vedo di sfuggita con la coda dell'occhio. Ma stavolta la biscia era alle prese con una grossa preda e pur di non farsela sfuggire non ha badato alla mia presenza.
Altro discorso per il ramarro, che se la sarebbe data a gambe levate, ma al momento era impossibilitato…


Nel frattempo mi sono fatto mille domande se lasciare che la natura facesse il suo corso oppure intervenire.
Forse mi sono dato la risposta sbagliata! Sta di fatto che con l'aiuto un bastone ho smosso la biscia per un paio di volte.
Ma questa non mollava!
Al terzo tentativo ha lasciato il povero ramarro e si è dileguata tra la vegetazione, lasciando il poveretto tramortito nell'erba.
Non essendo il Biacco una specie velenosa ha buone possibilità di farcela ed io lo spero veramente, anche per giustificare il mio intervento.
Voi cos'avreste fatto?

mercoledì 1 luglio 2015

"Danzatrice a riposo"

Fare un post con un mio lavoro in creta dopo averne fatto uno su Giuliano Mauri, mi mette un poco in imbarazzo.
Ma come mostro i fiori del giardino, i viaggi e le passeggiate che ogni tanto mi concedo, mi sembra corretto mostrare anche i "frutti" del mio terzo hobby: la creta.
Chi mi segue sa che da qualche tempo è presente una pagina sul blog (QUI) che raccoglie le fotografie degli oggetti che realizzo con la creta, dove finiranno anche le foto di questo post.
Fino ad ora ho mostrato lanterne, porta incensi ed oggetti decorativi, ma da un pò mi è venuto il pallino della scultura.
Forse contagiato dalla mia maestra Ornella Bernazzani (che ne realizza di stupende), mi sono cimentato in questa variante.
La prima risale all'anno scorso ed è una rivisitazione di una scultura di fine ottocento della quale non ricordo né il nome né l'autore, ma che comunque mi è solo servita da spunto.
Eccola:




Mi sono pure preso la briga di darle un titolo: "Danzatrice a riposo".
Solitamente si trova all'interno di casa, ma per fotografarla mi sembrava più consona l'ambientazione del giardino.
Infatti me la immagino come una donna di tempi e luoghi lontani, una danzatrice, magari del ventre, colta in un momento di riposo dopo un'esibizione, lontana dal chiassoso pubblico, mentre accaldata riposa seduta in un silenzioso giardino cercando refrigerio sotto l'ombra di una pianta…






So benissimo di non essere Michelangelo, ma tutto sommato devo dire che sono contento del risultato: per essere la prima scultura non mi sembra malvagia! ;-)
E proprio per il fatto che è la prima le sono molto affezionato.
Alla prossima!