domenica 27 settembre 2015

Tenerife - Il Parque Taoro

Cosa ci faccio in questa foto circondato da piante con un'espressione soddisfatta ed aggiungo: anche un poco ebete?


Ora ve lo spiego!
Per prima cosa non mi trovo nei miei 25mq, ma a Tenerife, meta delle mie vacanze dell'estate appena conclusa. :-(
Come ho anticipato nei post precedenti, l'isola è già di per se un enorme e variegato giardino, ma al suo interno ospita veri e propri orti botanici e parchi.
Uno dei primi giorni di vacanza, complice un tempo incerto, approfitto per una visita a Puerto de la Cruz e nel dettaglio a Parque Taoro, un "semplice" parco cittadino come quelli che abbiamo nelle nostre città, dove la gente passeggia, fa jogging, legge un libro…





Ma a rendermi felice come un bambino in un negozio di caramelle, sono le mille varietà di piante e fiori, che nei nostri parchi ce li sognano!
La prima cosa a colpirmi è l'ordine, la pulizia e la tranquillità di questo luogo dove si vorrebbe trascorrere la giornata intera.
Dopo questa considerazione inizio a focalizzarmi sulle varie specie vegetali, alcune note, come questa rigogliosa Bouganville.



La pianta "fossile vivente" Cycas: visto che era presente sulla terra già nel Triassico!


Ma presto i miei occhi vengono ipnotizzati da questa pianta e dai sui bellissimi fiori:



Si tratta della Spathodea campanulata nota (fino ad ora a me no) come "albero dei tulipani", un albero sempreverde originario dell'Africa tropicale che raggiunge i 20 metri di altezza (ma anche più).
Amore a prima vista!
A malincuore mi allontano ma presto incontro la stessa pianta con i fiori gialli.


Peccato non avere lo spazio in giardino e che il clima non permetterebbe la sua sopravvivenza…
Basta un'attimo ed ecco che vedo un'altra pianta che mi piace molto: la Plumeria!



Originaria dell'America tropicale ha i fiori grandi e profumati composti da 5 o 7 petali sfumati di vari colori.
Stesso discorso della Spathodea campanulata: per la seconda volta mi si spezza il cuore ed abbandono ogni pensiero malsano di possederla.
Ma nel parco non solo piante e fiori: ecco l'onnipresente Gallotia galloti o lucertola di Tenerife, un sauro endemico dell'isola di colore molto scuro con macchie blu su gola e fianchi.



Sembra non abiano nessun timore dell'uomo, anzi in altre occasioni si avvicinavano sfrontatamente alla ricerca di cibo!
Ma torniamo ai vegetali,
Qui le palme la fanno da padrona e lo dimostra la grande varietà.


Poi ecco un fiore dalle dimensioni modeste, credo si tratti dell'Osteospermum, una specie di margherita (infatti è chiamata anche Margherita africana). Finalmente posso permettermi di prelevare qualche semino.


Aggrappato ad una palma e penzolante questo ignoto rampicante mostra i suoi bellissimi fiori, nonostante siano mezzi appassiti.


Appartate rispetto alle altre piante incontro questi 2 arbusti.
La Calliandra haematocephala, originaria della Bolivia, ha un bellissimo fogliame e produce in estate queste bellissime infiorescenze sferiche.


Anche il Callistemon lanceolatus, appartenente alla famiglia delle mirtacee, produce fiori altrettanto particolari.
Infatti forma delle spighe composte da centinaia di microscopici fiorellini rossi che insieme ricordano la forma di uno scovolino.


Starei qui ancora molto tempo, ma se voglio vedere le altre cose devo darmi una mossa.
Saluto il Parque Taoro, che mi ricambia con un'ultima sorpresa: il candido fiore di un Hymenocallis.


sabato 19 settembre 2015

L'ABC del giardiniere incolto - A come: Annaffiatura

Annaffiatura è la seconda parola della rubrica "L'ABC del giardiniere incolto".


Anche stavolta mi sono divertito a fare alcune immagini animate e credo che (almeno per questa rubrica) continuerò a farne: ho creato un mostro!! ;-)
E' un'azione importantissima, che il giardiniere incolto deve svolgere con regolarità soprattutto durante il periodo primaverile ed estivo, che ha lo scopo di mantenere rigogliosi i fiori, i prati e le piante del giardino.
Un'operazione semplice e basilare!
Ma che spesso può portare alla morte della pianta, ed aggiungo pure: di solito quella che ti piace di più!
Non so per quale motivo, ma in genere nel momento in cui porto a casa un fiore che ho bramato da tempo e finalmente l'ho trovato, inesorabilmente mi muore dopo poco.
E la cosa che mi fa di più arrabbiare è che la causa sono io!
Si, io. Per assurdo le troppe cure (ho constatato errore dopo errore), sono il peggior nemico di ogni pianta.
Sarà che non ci si conosce ancora e che si cerca di evitarle ogni stress o mancanza, quindi ci si accanisce 'per il suo bene' con ogni sorta di cura, sopratutto a livello di annaffiature. Ma alla fine ognuna di loro ha esigenze diverse, quindi trovare il giusto equilibrio non è per niente facile…
Ed a volte prima che si riesca a raggiungerlo, è troppo tardi!
E la malcapitata è rinsecchita come uscita da una fornace


oppure afflosciata e ridotta in poltiglia, in altre parole: affogata!


Già, ma allora quando e quanto innaffiare?
Innanzi tutto bisogna almeno sapere di che tipo di pianta si tratta, ad esempio: una succulenta richiederà minori annaffiature rispetto ad un'ortensia.
Specie a parte, il primo consiglio solitamente riguarda il terreno: bisogna valutarne l'umidità!
Un metodo molto rudimentale consiste nell'infilare un dito direttamente nella terra per sentire se subito sotto lo strato superficiale il terriccio è umido o meno.
Altra cosa da valutare è se la nostra piantina è in piena terra o in vaso!
Perché in genere le chance di sopravvivenza aumentano se le radici affondano nel terreno piuttosto che in un vaso…
Fino ad ora sembra tutto piuttosto semplice. Ma non è così!
Bisogna pure stabilire il materiale del vaso-contenitore.
Ogni materiale infatti trattiene o meno l'acqua e l'umidità.
Per esempio un vaso di plastica la mantiene di più e quindi un eccesso d'acqua potrebbe far marcire le radici, mentre la terracotta permette al terriccio di asciugare più velocemente ma allo stesso tempo richiede annaffiature più frequenti.
Anche i fori di drenaggio e uno strato di argilla espansa hanno la loro importanza: i primi aiutano a drenare l'acqua in eccesso, mentre la seconda pur drenando anch'essa, ne mantiene un giusto quantitativo per rilasciarla al momento opportuno.
Anche la tecnologia viene incontro al giardiniere incolto con sistemi di irrigazione sempre più intelligenti che tengono conto persino delle piogge!
Ma io sono per il fai da te, anche perché che gusto c'è ad avere un giardino se poi a prendersene cura al posto mio è un micro-computerino…
Quindi ricapitolando:


Ho quasi il mal di testa!
Per quanti consigli ed informazioni possiate trovare su libri e sul web, alla fine l'unico modo per capire quanta acqua serve ad ogni singola piantina in giardino o sul balcone e quando, non serve altro che esperienza ed un poco di conoscenza tra voi e loro.
Sempre che ne abbiate il tempo! ;-)

domenica 13 settembre 2015

L'ABC del giardiniere incolto - A come: Afidi

La pima parola di questa rubrica inizia ovviamente con la lettera A.
L'argomento mi ha ispirato particolarmente e mi sono stra-divertito a creare ridicole illustrazioni e piccole animazioni che vanno ad "arricchire" il post. Se riesco lo rifarò di nuovo. :-)


Chi non ha mai avuto a che fare con i famigerati afidi?
Sicuramente chi ha un giardino prima o poi li ha incontrati e sa benissimo quali danni riescano a  procurare questi famelici e microscopici insetti/parassiti se non vengono fermati in tempo!
I maledetti, hanno dimensioni che vanno dal millimetro ai 3 mm quindi spesso passano inosservati fino a quando l'infestazione ha raggiunto livelli disastrosi.
Questi vampiri/nani perforano con il loro apparato boccale le foglie ed i germogli per succhiare la preziosa linfa della quale si nutrono, iniettando nel frattempo nelle nostre amate piante virus di vario genere che possono causare danni irreparabili.


Insomma, come biglietto da visita non c'è male!
Ma una serie di circostanze le rende ancor più odiose…
Tanto per cominciare si riproducono per partenogenesi.
Parteno-che?????
Partenogenesi: ovvero si moltiplicano senza fecondazione con una sorta di clonazione dell'esemplare madre.
Oltre a questo, la velocità con cui si duplicano è davvero impressionante ed in poco tempo l'infestazione diventa massiccia e sulla pianta colpita possono esserci intere generazioni.


Bis-nonne, nonne, figlie e nipoti acari possono tutte insieme, durante una stagione, mandare in fumo le nostre aspettative di giardinieri!
A dire il vero esistono pure gli afidi maschi, che compaiono con l'approssimarsi dell'autunno ed hanno lo scopo di adempiere al dovere coniugale, permettendo così alle femmine di deporre le uova che l'anno successivo daranno il via ad una nuova invasione di massa.
Credete sia finita qui?
Certo che no!
Perché oltre a moltiplicarsi per partenogenesi (e facendolo in tempi brevi, fino a 6 volte al giorno), a succhiare la linfa, iniettare virus; hanno pure degli alleati!
E non alleati a caso… ma eserciti di legionarie al loro servizio: le formiche.
Ma perché mai le formiche dovrebbero prendersi cura degli afidi?
Semplice: gli afidi producono una sostanza zuccherina, detta melata, della quale le formiche sono molto ghiotte.
E proprio per questo motivo le proteggono e allevano quasi quanto facciamo noi con mucche e pecore, preoccupandosi di trasportarle e attaccando chi cerca di distruggere i loro allevamenti.


Ma le formiche-cowboy possono tradire la presenza di una o più colonia di afidi su di una pianta, con il loro continuo viavai.
Un campanello d'allarme da non sottovalutare se si ha a cuore una pianta.
Beh, direte voi, ma allora perché non conquistano il mondo se sono così onnipotenti?
Perché fortunatamente hanno anche loro dei nemici.
Primo fra tutti il sottoscritto, che appena li vede cerca di rimuoverli manualmente, ma se l'infestazione è ad uno stadio più avanzato uso pure le maniere forti, ma soprattutto alcuni insetti, come ad esempio le coccinelle.
All'apparenza sembrano innocue e simpatiche, ma in realtà si tratta di serial killer professionisti che riescono a uccidere fino a 100 afidi al giorno, che possono pure sembrare pochi, ma se si considera l'alto potenziale riproduttivo delle prede, in realtà compiono delle vere e proprie stragi.


Anche i silfidi, parenti stretti della mosca domestica, che hanno colori che ricordano quelli delle api, sono dei nemici spietati degli afidi, almeno allo stadio larvale.
Ma spesso la natura non basta e bisogna ricorrere ad altri rimedi…
Per non buttarsi subito sul chimico, il giardiniere incolto cerca rimedi naturali-fatti in casa.
Ve ne sono parecchi e molto spesso utili a contrastare il problema.
A tal proposito ho un aneddoto che screditerà quel poco di credibilità che ho.
Una primavera il piccolo acero in giardino ha subito un vero e proprio attacco. Mai visto nulla di simile!
Le foglie stavano inesorabilmente seccando per poi cadere, insomma dovevo assolutamente fare qualcosa per fermarle!
Il buon web arriva in aiuto con veri (ed altre volte pseudo) consigli su come liberarsene.
Uno di questi prevedeva di utilizzare scaglie di sapone di marsiglia da diluire in acqua e spruzzare su foglie e rami infestati.
Bene. Il sapone non l'ho, però ho un detersivo per lavatrice al sapone di marsiglia, cosa cambia? Sarà praticamente la stessa cosa.
Diluisco quest'ultimo come da "ricetta" e vaporizzo abbondantemente la chioma del povero acero.
Non mi resta che attendere.
Risultato: di acari non ne è sopravvissuto nemmeno uno!
Allora funziona!!!
Certo, ma con un piccolo effetto collaterale: l'intera pianta ha perso tutte, e dico tutte, le foglie!
Fortunatamente era inizio primavera e le ha rimesse in breve tempo, ma che paura. Credevo di averlo perso.
La prossima volta cercherò di attenermi alla ricetta originale e possibilmente ascoltando i consigli di siti affidati, perché tra le innumerevoli offerte dal web ve ne sono molte che funzionano davvero!

sabato 12 settembre 2015

"L'ABC del giardiniere incolto!"

Visto che sta per incominciare un periodo in cui i 25mq producono sempre meno fioriture, ho pensato di creare un appuntamento settimanale (ma qualche volta potrà passare anche qualche giorno in più) con lo scopo di imparare, in modo poco accademico, alcuni termini che hanno a che fare con il giardino.
Ogni volta ci sarà un post dedicato a una parola che è legata al giardinaggio, passando dai parassiti delle nostre amiche piante, alle malattie, le tecniche di moltiplicazione, le cure e le spiegazioni di termini più specifici.
Per non stancarmi e stancarvi, cercherò di rendere il tutto il più divertente e semplice possibile, aggiungendo (dove ne ho) esperienze personali legate alla parola in questione (ma possono essere errori madornali da non ripetere).
Quindi da domani parte: "L'ABC del giardiniere incolto!" e la prima parola sarà: Afidi.

sabato 5 settembre 2015

Settembre: il ritorno dei fiori

Prima di continuare a parlare di Tenerife e delle sue mille sorprese, torno ad occuparmi dei miei 25mq.
Durante il mese di Agosto infatti li ho un poco trascurati almeno per quanto riguarda il blog dove spesso ho parlato d'altro.
Infatti a causa del caldo estremo che è durato per buona parte di Luglio e quasi tutto Agosto, le fioriture si sono interrotte e quindi da mostrare non c'era poi molto… ed il giardino era in "modalità sopravvivenza".
Ho cercato di mantenere in vita le piante ed i fiori con annaffiature abbondanti che però non hanno migliorato la situazione.
Poi finalmente la svolta di fine Agosto con le prime piogge!
Hanno fatto di più quest'ultime in pochi giorni che mesi di annaffiature.
L'unica in controtendenza era la canna indica che tuttora continua a regalare i suoi fantastici fiori.



Ma adesso qualcosa è cambiato.
La bocca di leone si sta riempiendo di boccioli, alcune rose sono tornate in fiore,


mentre altre si stanno preparando per dare l'ultimo spettacolo prima nel riposo invernale.


La Setcreasea purpurea, che con le sue foglie ha comunque colorato il giardino, ha deciso di mostrare in quest'inizio di Settembre i suoi minuscoli fiorellini rosa.


La Bella di notte adesso è davvero enorme. E pensare che quest'anno non l'ho nemmeno seminata!
Purtroppo l'ho fotografata in pieno giorno, quindi i suoi fiori sono chiusi.


Non la disturbo troppo: non vorrei svegliarla.
Cercherò di immortalarla all'alba o di sera.
Anche la Lantana, che avevo acquistato a luglio, dopo essersi acclimatata nel terreno sta iniziando a fiorire.


Spero mi sopravviva all'inverno e che l'anno prossimo cresca rigogliosa!



A questa perenne ci sono molto affezionato (a dire il vero anche a molte altre), perché mi ricorda alcuni viaggi e luoghi in cui sono stato.
Come il melograno, che per la prima volta dopo tre o quattro anni, mi regala un paio dei suoi bellissimi (ed ottimi) frutti.



Direi che per il momento non ho altro da aggiungere, ma altre piante stanno preparandosi a fiorire...