domenica 24 gennaio 2016

Tenerife - Le piramidi di Guimar ed il parco etnografico

Le giornate di Gennaio sembrano essere ritornate nei ranghi e finalmente il tanto atteso freddo sembra essere arrivato.
In giardino non ci sono grandi novità: solo qualche bulbacea a fioritura primaverile è spuntata da terra e le gemme di piante ed arbusti caducifogle iniziano ad ingrossarsi, ma poco altro.
Quindi vi porto per l'ennesima volta al caldo di Tenerife e precisamente
a Guimar.
Situato sulla costa orientale dell'isola, questo centro abitato ha avuto negli ultimi anni un vero e proprio boom turistico.
Oltre ad essere ricca di diversi monumenti e luoghi da visitare, la cosa che più lo caratterizza è la presenza di alcune piramidi a gradoni (per la precisione 6), visibili grazie alla fondazione di un parco etnografico dal 1998.



La loro origine non è molto chiara. Sicuramente è precedente all'arrivo degli spagnoli ma non si sa molto di più.
Per molto tempo vennero scambiate per semplici accatastamenti di pietre per liberare i campi dalla loro presenza da parte degli agricoltori locali.
In effetti questa era un'usanza comune a Tenerife, ma il famoso ricercatore Thor Heyerdahl, nel 1991 le analizzò a fondo e scoprì che non potevano essere state create per questo motivo…
Tanto per cominciare, le pietre mostravano caratteristiche ben diverse da quelle presenti nei campi della zona, inoltre il terreno sul quale sorgono sembra essere stato livellato e le pietre lavorate.
Anche un curioso orientamento di queste che consente durante il solstizio d'inverno di seguire il sole nascente e in quello d'estate di vedere un doppio tramonto, lasciano pensare che non siano semplici cumuli di sassi!



Una curiosa teoria di Heyerdahl, sostiene che i popoli del nord Africa, passando per le Canarie, grazie alla loro posizione, avevano contatti con l'America e per dimostrarla, ha navigato dal Marocco alle Barbados con una barca costruita con il papiro: la Ra II.
Quindi le popolazioni locali possono essere venute a contatto con quelle del centro America, e così si spiegherebbe la presenza delle piramidi molto simili a quelle dei Maya o degli Aztechi.
Ecco un documentario dell'impresa:


Nonostante ciò, non è riuscito a convincere tutti e da molti viene tuttora considerata come una fantasia…
Sta di fatto che comunque grazie a lui sono state restaurate e ripulite ed ora sono visibili a tutti nel parco etnologico, che ha una superficie di 65.000 mq, ed ospita un centro informazioni, due padiglioni e naturalmente le 6 piramidi!
Oltre a queste un curioso percorso botanico,





con piante endemiche come la bellissima Dracaena draco o albero del drago appartenente alla famiglia delle Agavacee.


Oppure la Euphorbia canariensis altra specie endemica.



Non mancava neppure la Palma delle Canarie (Phoenix canariensis) della quale ho raccolto alcuni semi…
Non c'è parco o giardino che passa indenne ad una mia visita! ;-)

sabato 9 gennaio 2016

Birdwatching casalingo

Stare a casa qualche giorno grazie alle festività natalizie è servito a fare molte cose, come piccoli lavoretti in casa, passeggiate con il cane, ecc., il tutto senza il minimo stress ed in assoluto relax!
Il giardino non ha richiesto molto tempo, solo un pò di pulizia per raccogliere le ultime foglie cadute e tagliare qualche ramo: avere 25 mq è una cosa della quale mi lamento spesso, ma quando ci sono questi tipi di lavori, mi rendo conto che averne uno enorme mi porterebbe via il poco tempo libero che ho a disposizione!
Ma questo è anche il periodo del birdwatching casalingo!
Appostarmi dietro alla finestra o semplicemente dare un'occhiata ogni tanto, mi fa rendere conto di quanta vita possa ospitare il mio minuscolo giardino.
E non parlo solo di questo periodo, ma di tutte le stagioni!
Insetti di ogni tipo, forma e colore: come ragni, mantidi, coccinelle, api farfalle ecc. ma anche altre specie come i rospi smeraldini, le lucertole e le odiate lumache (non è vero, mi stanno anche simpatiche ma fanno danni enormi)!
Ache gli uccelli non mancano, e questo è il periodo migliore per osservarli!
Già, perché per quanto sia mite, siamo comunque nella stagione più fredda dell'anno ed i frutti e gli insetti di cui si cibano scarseggiano, quindi si fanno più spavaldi e mettere una piccola mangiatoia, delle palle di semi o semplicemente limitarsi a gettare a terra briciole di pane, può attirare i nostri piccoli amici…
Il pettirosso (che mi ostino a pensare che sia sempre lo stesso che ritorna tutti gli anni!) è stato uno dei primi a farsi vivo.




Anche le cinciallegre, attirate dalle palle di semi si sono palesate numerose, ma nonostante ciò, è davvero un'impresa fotografarle: non stanno ferme un secondo!
Tanto che di foto come questa, credo di averne scattate a decine,


mentre le poche che si salvano sono queste:




Queste sono solo due specie, perché come dicevo prima sono molte le varietà che visitano i 25 mq in maniera assidua!
Eccone alcune:
scricciolo


tortora


codirosso spazza camino (questa dovrebbe essere una femmina meno colorata)


Cinciarella


lui, che non ho identificato, se qualcuno sa come si chiama… ;-)


ed altri ancora che ho solo intravisto, oppure non sono riuscito a fotografare!
Mentre a questo potrei farne a migliaia senza il timore che scappi:


domenica 3 gennaio 2016

Tenerife - Vilaflor, Corona Forestal e paesaggio lunare

Dopo mesi di caldo anomalo, siccità e lo smog alle stelle, l'inverno finalmente sembra essere arrivato!
Giusto ieri le prima nevicata ha finalmente riportato tutto alla normalità: o almeno si spera…
Il giardino è in totale riposo e quindi ne approfitto per tornare a parlare di Tenerife!
Perché come già vi ho  detto, pur essendo una piccola isola, ha climi e varietà di flora degni di un continente!
Se a La Orotava e al Parque Taoro di Puerto de la Cruz vi ho mostrato una flora rigogliosa e tropicale, quella di oggi è di genere totalmente diverso!
Infatti vi porto con me a fare un trekking all'interno del Parque Natural de la Corona Forestal, e nello specifico a vedere il Paesaggio Lunare.


Il Camino de Chasna, parte dal paese di Vilaflor (dove si trova il Pino Gordo del quale vi ho parlato QUI) una tranquilla località che si trova a 1400 metri di altitudine con splendidi esempi di architettura tipica delle Canarie, come la bellissima chiesa parrocchiale.


Usciti dall'abitato ci si ritrova ad inerpicarsi su una ripida stradina e poco dopo immersi in una natura rigogliosa a respirare a pieni polmoni un'aria pulitissima dal gradevole ed intenso profumo di pino!



Già, perché a queste altitudini la flora si fa un pò meno varia ed a farla da padrona tra le varie specie è senza ombra di dubbio il Pinus canariensis, che forma un'intera foresta che circonda come un anello tutto il vulcano.
Oltre al "gigante" Pino Gordo, di esemplari di grandi dimensioni ce ne sono molti, ma sono molte anche le piccole piantine che cercano di crearsi il loro spazio vitale in zone colpite da incendi o semplicemente lasciate vuote dalla rimozione di qualche esemplare.



Il paesaggio lascia veramente senza fiato: Il cielo azzurro, il verde dei pini e le mille sfumature delle rocce vulcaniche, creano scorci indimenticabili.


Ma dopo qualche chilometro ecco che inizia di nuovo a cambiare tutto.
All'improvviso compaiono stravaganti formazioni rocciose scolpite nel corso dei secoli dal vento.



Avanzando queste sculture di Madre Natura, si fanno sempre più bizzarre e fantasiose, fino ad arrivare al belvedere (con tanto di area picnic) con vista sulle "damigelle" forse le formazioni che più caratterizzano questo paesaggio lunare!







La durata di questo sentiero è di circa 6 ore, e dopo aver goduto di tutta questa bellezza, mi devo incamminare per ritornare a Vilaflor.
Ma le meraviglie di quest'isola non finiscono qui: al prossimo post su Tenerife!