La Dipladenia: il tocco di colore che mancava!

Dopo una vacanza di una decina di giorni, ho fatto ritorno nel mio piccolo giardinetto. Tutto a posto, nessuna perdita, solo qualche piantina un pò sofferente, ma nulla di irreparabile! Ma di fiori neanche l'ombra! Certo siamo ormai a fine agosto e le fioriture primaverili sono ormai un lontano ricordo... anche se, a dire il vero, l'ibisco quest'anno è stato molto generoso nella fioritura, ed ancora adesso è carico dei suoi bellissimi fiori. Ma avevo voglia di colorarlo ulteriormente. Tempo di disfare le valigie, ed eccomi nel mio garden di fiducia alla ricerca di piante fiorite.
Ad un certo punto eccola. Penso subito: è ciò che cercavo!



Non ho mai avuto una Dipladenia (o Mandevilla, altro nome con il quale è conosciuta), l'avevo già vista altre volte, ma non mi sono mai azzardato a portarmela a casa, ma sapevo che era solo questione di tempo. D'altronde, come si fa a resisterle? Ha un bel fogliame, fiori a volontà e di una simpatica forma a trombetta che si apre in cinque lembi che danno al fiore la caratteristica forma.
Arriva dal sud America, ed è un arbusto sempreverde a portamento rampicante (o ricadente se sprovvista di sostegno).
La sua famiglia è composta da circa una trentina di specie e, considerata la zona di origine, deve essere riparata in serra o in casa nel periodo invernale mantenendola ad una temperatura minima di 12 - 14° (a meno che non abbiate la fortuna di vivere in un luogo a clima mite dove potrete lasciarla all'aperto), è bene sapere che il periodo di "riposo" è necessario per avere la fioritura l'anno successivo.




Come dicevo prima, ha un rigoglioso fogliame di un bel verde intenso, liscio e di consistenza coriacea.
I fiori compaiono in estate e si protraggono fino all'autunno inoltrato,
la colorazione varia dal bianco al rosa fino ad arrivare ad un bel color porpora. In primavera ed in estate ha bisogno di abbondanti annaffiature, che andranno poi ridotte con l'arrivo dell'autunno. Ama le nebulizzazioni che le apportano la giusta umidità. La potatura è importante: a fioritura ultimata è bene tagliare drasticamente tutti i rami nuovi dell'anno, si andrà così a stimolare la pianta a produrne di nuovi, che le daranno un aspetto compatto e rigoglioso. In primavera è possibile moltiplicarla per talea: bastano dei rametti di circa 7 - 8 cm dai quali vanno tolte le foglie più in basso. A questo punto si immerge la parte dove è stato effettuato il taglio (meglio se fatto in diagonale) nell'ormone radicante e si piantano in un vaso con una miscela di torba e sabbia.
Si bagna abbondantemente il terriccio, e si chiude il tutto con un sacchetto che garantirà una temperatura ed un'umidità costanti. Il sacchetto va rimosso ogni tanto per eliminare la condensa e per verificare l'umidità del terreno. Se spunteranno nuovi germogli significa che ha radicato!
Una raccomandazione: fate attenzione se avete bimbi o animali, la pianta è velenosa se ingerita!

2 commenti:

  1. Dunque dunque... io adoro questa pianta, la coltivo e inseguo da pochi anni e non è delle più facili. Più che altro non è facile che sopravviva al nord d'Inverno, anche perchè come dicevi tu ha bisogno di un periodo di dormienza perchè fiorisca l'anno dopo e se la si porta in casa continua a vegetare. Quest'anno ho deciso di tenerla fuori, sotto la tettoia, con doppio tnt, speriamo bene!!! Due anni fa si era arrampicata tantissimo e aveva continuato a fiorire fino a Novembre, uno spettacolo! Avevo due varietà nello stesso vaso, una a fiori porpora e l'altro rosa chiaro. ciao! Flora

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    1. Ciao Flora e bentornata!
      Anch'io pensavo di non portarla in casa quest'inverno, probabilmente userò il tuo stesso procedimento... o al massimo la metterò in una di quelle piccole serre da balcone (visto che il mio rimane rivolto verso sud)
      Speriamo bene! ;-)
      A presto Jampy

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